Fredda.
Molto, molto fredda.
E' già buio quando uscite dall'ufficio, avvolti nel vostro sciarpone di lana.
L'aria gelida vi colpisce in faccia come uno schiaffo.
Il vento, tagliente, implacabile, lotta per strapparvi il cappello.
Ve lo calcate sulla testa con la mano guantata, mentre in fretta vi recate alla fermata dell'autobus.
Aspettate immersi nel gelo.
Il naso comincia a colare.
Vi sfilate un guanto e iniziate a frugare nel vostro zaino con la mano screpolata, in cerca di un fazzoletto.
A casa stanno prendendo il tè con i biscotti...
Pietosamente, l'autobus arriva a raccattarvi.
Vi scaldate stringendovi contro gli altri passeggeri.
L'unico vantaggio del non avere neanche lo spazio per muovere un dito.
L'autobus vomita il suo carico umano nei pressi della fermata della metropolitana.
Pochi interminabili minuti di freddo e vi immergete nelle viscere della terra.
Là dove è sempre estate.
Con tutto il vostro cappotto, il vostro sciarpone, il cappello felpato e i guanti di lana.
A casa staranno preparando una minestra...
Quando state ormai per sudarvi anche l'anima arriva un convoglio, sbuffando.
Come le onde che si infrangono contro la spiaggia solo per fare ritorno al mare, venite risucchiati all'interno del vagone, fumigante del vapore acqueo emanato dai corpi accalcati.
Contate le fermate a ritroso mentre il convoglio sferraglia verso la stazione ferroviaria.
E pensate alla casa lontana, laggiù in Palude.
Ci saranno i fagioli o i ceci, nella minestra? Il radicchio o i funghi?
Quando la metropolitana raggiunge la fermata della stazione ferroviaria e le porte scorrevoli si aprono, venite espulsi e proiettati contro una muraglia umana alla velocità della luce, in una sorta di novello, cittadino big bang destinato a ripetersi ogni tre minuti nell'ora di punta.
La corrente tumultuosa di un fiume in piena vi trascina verso l'uscita, vi incanala sulla rampa della scala mobile, vi trasporta fino all'atrio della stazione.
Ore 18:49, binario 14... Chissà se ci mette la pasta o il riso...
Il vostro treno non è ancora pronto sul binario.
Sfidando il vento, camminate lungo la banchina fino all'inizio del settore C.
Se salite a quell'altezza del treno, scenderete proprio all'ingresso del sottopassaggio, nella stazione di arrivo.
La banchina si popola a poco a poco di viaggiatori.
Quando il treno arriva al binario c'è una piccola folla infreddolita raccolta in attesa.
Puntate una delle porte con lo sguardo, calcolando mentalmente se si fermerà proprio davanti a voi o se sarà necessario che vi spostiate di qualche centimetro, o di qualche metro, per essere tra i primi ad entrare nel vagone e avere una possibilità di sedervi.
Il vostro calcolo si rivela impreciso e siete costretti a inseguire la porta, ondeggiando col vostro zaino, difendendo la vostra posizione con le spalle e con i gomiti.
Il treno si ferma in un assordante stridio di freni.
Le porte si sbloccano, il viaggiatore più vicino salta sul predellino e con un gesto energico e deciso alza la maniglia che apre la porta del vagone.
Braccio contro braccio e spalla contro spalla, strattonati ai fianchi e spinti da tergo, balzate sul predellino, volate sugli scalini, vi catapultate all'interno del vagone e conquistate un posto a sedere.
Vi guardate intorno.
Il vagone è già pieno di gente.
Guardate fuori dal finestrino come per schernire l'aria fredda all'esterno.
Voi godete dell'eterna primavera di Trenitalia.
... Magari col parmigiano sopra, o una bella spolverata di pecorino...
Il treno parte faticosamente, ansimando.
Mentre sferraglia verso la Palude, il vostro pensiero va alla casa che si avvicina, alla tavola imbandita, al calore di quella minestra agognata.
Non vedo l'ora...
Dalla stazione ferroviaria alla vostra auto parcheggiata nel buio ci sono dieci interminabili minuti a piedi.
Quanto basta per precipitare di nuovo nell'inverno, con il suo rigore, il suo gelo e il suo vento tagliente.
Le mani intorpidite dal freddo faticano a inserire la chiave d'accensione.
Ci sono quasi... la minestra... la minestra...
Venti minuti e dieci chilometri vi separano dalla vostra casa, dalla vostra tanto desiderata minestra.
Nove chilometri.
Otto.
Sette.
Sei.
Cinque.
Sto arrivando... manca poco...
Quattro chilometri.
Tre.
Due.
Uno.
La strada di casa vostra.
Il vostro garage.
L'ultima sferzata di vento che vi colpisce in pieno.
La minestra... la minestra è mia...
Aprite la porta di casa, entrate, vi ritrovate avvolti in un abbraccio.
"Amore, indovina cosa ho preparato per cena? Mica la solita minestra! Stasera ho fatto l'insalata di pollo di Martha Stewart!"
Insalata di pollo con arance, pistacchi e feta
ricetta originale di Martha Stewart
Ingredienti per due persone:
50 g di pistacchi al naturale
30 ml di olio extravergine d'oliva
30 ml di aceto bianco
sale
2 sopracosce di pollo spellate, disossate e tagliate a pezzetti
1 cucchiaino di semi di coriandolo macinati (per macinarli meglio tostateli in un padellino per 4 minuti e fateli raffreddare)
80 g di lattughino
le foglie di un mazzetto di prezzemolo, tritate
10 g di erba cipollina fresca, tagliata a rondelle
120 g di feta tagliata a dadini
2 arance, pelate al vivo e affettate
Preparazione:
Tostate i pistacchi in un padellino antiaderente a fuoco medio-basso per circa 4 minuti, mescolandoli spesso. Lasciateli raffreddare in un piatto.
Emulsionate in una ciotolina l'olio con il sale e l'aceto, unite il prezzemolo e l'erba cipollina e tenete da parte.
Cospargete il pollo con il coriandolo macinato.
Scaldate un cucchiaio d'olio in una padella, rosolatevi il pollo e portatelo a cottura. Se la padella non è abbastanza grande, cuocete i pezzetti di pollo un po' per volta.
In una ciotola ampia unite il lattughino e i pistacchi e versatevi sopra la salsa tenuta da parte. Mescolate bene, regolate di sale e dividete nei piatti individuali.
Adagiatevi sopra il pollo e completate con la feta e le arance.
Argggg la minestra che non è..
RispondiEliminaMa è una bellissima insalata, una speranza di primaavera!
Bellissima per il GFFD!
Grazie!
EliminaMette allegria, vero, con tutti quei colori? :o)
Ahahahahahahahahah!!!!!
RispondiEliminaScusa eh, se rido, ma un altro po' mi mettevo a piangere! Poi quando sono arrivata alla fine del post il mio stato d'animo ha subito un brusco cambio di rotta! E come diremmo a Roma, t'hanno fatto 'na sôla!!!
Mo vado a leggere la ricetta! ;)
E che sòla!! :D
EliminaPerò, dai, almeno non era fredda di frigo!
Magra consolazione. ;)
RispondiEliminaAhahahahah! Ma guarda che era buona, l'insalata di pollo! :D
EliminaNon ho il minimo dubbio che sia buonissima!
RispondiEliminaOh ma sei tu che con quel racconto strappalacrime non mi hai predisposto verso questo piatto. :)))
Ahahahahah noooooooooooo! Ora riscrivo tutto!!!!! :D :D :D
EliminaNon ti azzardare! I tuoi racconti sono meravigliosi!
RispondiEliminaAhahah!
EliminaGrazie! :*
Franci bellissima!!!
RispondiEliminaQuesto racconto potrei rileggerlo ancora una volta (sono a quota 5), con la certezza di emozionarmi ancora...
È difficile non perdersi nelle tue parole e non sentire sulla pelle quello che scrivi!
Ogni istante di questo racconto si è materializzato davanti ai miei occhi facendo sbocciare sulle mie labbra un sorriso che, quasi a mo' di paralisi, non vuole andare via!! :))))))))
Sei Speciale! ♥
E squisita ancor più di questa insalatina di pollo...!
Sei tenerissima tu... :o)
EliminaMeno male che hai sorriso per tutto il tempo...
La tua socia ha quasi pianto leggendo questo racconto da Piccolo Fiammiferaio! :D :D :D
Emmettì dovresti, però, versare una lacrimuccia, per me, povero derelitto, che si districa ogni giorno (due volte al dì, come gli antibiotici), come il protagonista di questa storia. Sappi che, sovente, anche a me, capita di rincasare la sera e, invece di trovare una calda minestra o zuppa che dir si voglia, si sente dire....Indovina? Ricettina da Martha Stewart.....
EliminaAhaahaahahahaahahhahahhahahahahahahhahahaahah Nico!!!!!!!!!!
EliminaGuarda, alla lacrimuccia ci sono andata vicino eh???
E ti ho visto sai??
Avvolto nello sciarpone di lana...
Espulso dalla metro...
Catapultato nel vagone treno...
A 20, poi 10..., poi 4, poi 2 e poi uno e fino alla porta di casa dove c'era la tua dolce Franci con il suo meraviglioso sorriso ad aspettarti!!!!!!!!!! :))))))))))))))))))))))
Abbraccio grande grande e a presto! :-*
Ma che bella insalatina colorata e sfiziosa, ottima l'aggiunta dei pistacchi!!!
RispondiEliminaGrazie, sono contenta che ti piaccia! :o)
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