martedì 30 dicembre 2014

Torta Zelten

Lo Zelten, tipico dolce natalizio del Trentino Alto Adige, si può considerare un pane dolce. La tradizione della cucina povera che caratterizza molte regioni italiane ha infatti prodotto una serie di dolci preparati nel periodo di Natale che erano sostanzialmente versioni arricchite del pane fatto in casa.
Man mano che la dieta delle persone si arricchiva di nuovi alimenti essi venivano anche aggiunti alle ricette riservate al Natale, e con il miglioramento, nel corso dei secoli, delle condizioni di vita della popolazione i dolci di Natale divennero sempre più ricchi, pur mantenendo un'unicità legata alla zona di provenienza e alle sue tradizioni.
Il nome di questo dolce risale alla parola tedesca selten, "raramente", e sottolinea l'eccezionalità di questo prodotto che viene preparato, appunto, soltanto a Natale.
Questo dolce è un pane di frutta diffuso in tutto il Trentino Alto Adige con varianti importanti negli ingredienti, il che rende impossibile codificare una ricetta unica in quanto gli ingredienti cambiano da una valle all'altra e da una famiglia all'altra. In alcune zone si prepara tradizionalmente con la pasta di pane, in altre con la farina di segale, e da una località all'altra varia anche la quantità di frutta utilizzata. Si può comunque rintracciare una base comune nella presenza di farina, uova, burro, zucchero, frutta secca e frutta candita. Ovunque è un dolce invernale, poiché è proprio in inverno che la frutta secca e quella candita sono disponibili in grande quantità.
(Notizie tratte dal sito www.zelten.it, al quale vi rimando per altre informazioni)


Quella che vi presento non è la ricetta originale... ma dopo quanto ho appena scritto, magari non sarebbe impossibile trovare una famiglia che lo prepara in questo modo!
Come base ho usato una ricetta tratta dal sito La Valle del Benessere, che ho modificato secondo il mio gusto.
E come richiamo alla tradizione più autentica, preparo questa torta raramente, anzi soltanto a Natale, anzi, quest'anno, proprio la mattina del 25 dicembre... ragion per cui la pubblico soltanto adesso, perché è anche vero che il Natale, quando arriva arriva! ;o)

Torta Zelten



Ingredienti per uno stampo di 28 cm di diametro:
80 g di noci sgusciate
100 g di datteri (al netto del nocciolo)
80 g di pinoli
100 g di mandorle pelate
100 g di cedro candito
100 g di uvetta
100 ml di Cointreau (o grappa o rum)
150 g di zucchero di canna chiaro
scorza grattugiata di 1 limone
scorza grattugiata di 1 arancia
125 g di burro
1/4 di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere (se non li avete in polvere, tostate in un padellino 10-15 chiodi di garofano interi a fuoco medio per 4-5 minuti, fateli raffreddare e e poi pestateli in un mortaio fino a ridurli in polvere fine)
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di estratto liquido di vaniglia *
3 uova a temperatura ambiente
300 g di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
100 ml di latte tiepido
30 g di ciliegie rosse candite
50 g di gelatina (o marmellata) di albicocche
* per questo ingrediente vedi qui

Preparazione:
Tritate grossolanamente la frutta secca e la frutta candita (lasciate da parte 30 g di mandorle, 30 g di pinoli e le ciliegie rosse) con un coltello, mettete tutto in una ciotola larga, aggiungete l'uvetta e il liquore scelto e lasciate macerare, mescolando ogni tanto, da 2 a 40 ore (2-3 ore secondo la ricetta originale, 40 ore secondo me che quest'anno ho preparato il tutto il 23 pomeriggio per fare la torta il 25 mattina).
In una ciotola ampia mescolate lo zucchero con la scorza grattugiata dei due agrumi, strofinando il tutto con le dita.
Sciogliete il burro a bagnomaria unendovi la vaniglia, la cannella e i chiodi di garofano. Lasciate intiepidire.
Separate tuorli e albumi, mettete da parte gli albumi e sbattete i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare chiari e spumosi.
Unite il burro fuso e tiepido mescolato alle spezie e alla vaniglia e amalgamate con le fruste.
Aggiungete la frutta macerata e mescolate bene con una spatola.
Unite ora la farina setacciata insieme al lievito, a poco a poco, sempre mescolando delicatamente con la spatola e alternandola con il latte in modo da ammorbidire il composto (che risulterà comunque piuttosto sodo e duro, è normale).
Montate a neve gli albumi e incorporateli un po' per volta mescolando delicatamente con una forchetta dall'alto in basso.
Versate il composto in una tortiera imburrata e infarinata, livellatelo con la spatola e decorate la superficie con le ciliegie e la frutta secca rimasta.
Infornate in forno statico e preriscaldato a 180° per circa 40 minuti.
Sfornate e dopo 5-10 minuti togliete la torta dallo stampo e lasciatela raffreddare completamente su una gratella.
Usando un pennello, lucidate la superficie del dolce con la gelatina (o la marmellata) di albicocche sciolta con 2 cucchiai di acqua in un pentolino a fuoco basso.


Un ringraziamento speciale al marito, che con infinita e ammirevole pazienza ha tritato a mano tutta la frutta secca e candita! :o)

venerdì 26 dicembre 2014

Scaglie di cioccolato fondente con mandorle tostate, pistacchi e pepite di arancia candita

All'inizio era il cioccolato con le mandorle.
Tostavo le mandorle e le mescolavo al cioccolato fuso, stendevo il tutto sottilmente, giusto lo spessore di una mandorla, lasciavo che solidificasse e poi lo rompevo in tanti pezzetti.
Assaporavo ogni pezzetto tornando con la memoria alla prima volta che ho visto e gustato questa semplice preparazione.
Un salottino arredato con gusto.
Il sole che filtra dalle finestre.
Aria frizzante del primo pomeriggio, fuori.
Dentro, il calore del riscaldamento e dell'atmosfera natalizia.
Trenta persone riunite, con un calice di spumante in mano.
Un piccolo ambiente di lavoro che a volte sembra una famiglia.
Auguri per il Natale ormai prossimo, e per il nuovo anno.
Ringraziamenti per il lavoro svolto e per l'impegno profuso, e congratulazioni per gli obiettivi raggiunti e i risultati conseguiti.
Il brindisi e l'invito a godere del rinfresco.
Dolci natalizi, pasticcini, tartine.
E il cioccolato con le mandorle preparato dallo staff della cucina.
Lo devo assolutamente rifare...

L'ho fatto per anni ed è diventato un classico del mio Natale.
Per anni l'ho gustato, amato, proposto con successo a familiari e amici.
E se ci mettessi l'arancia candita tagliata a pezzettini piccoli piccoli?
L'ho gustato, amato, proposto con successo... ancora di più! ;o)

Quest'anno ho voluto provare una variante.
Che ho gustato, amato e proposto con successo... dippiuppiuissimo!

Scaglie di cioccolato fondente con mandorle tostate, pistacchi e pepite di arancia candita



da una ricetta di Sigrid Verbert

Ingredienti
300 g di cioccolato fondente al 72% di cacao
100 g di mandorle pelate
100 g di pistacchi al naturale
100 g di scorzette di arancia candite

Preparazione
Spargete le mandorle su una teglia da forno in uno strato uniforme e tostatele per 12-15 minuti in forno preriscaldato a 150°. Lasciatele raffreddare e tagliatele a metà.
Tagliate a dadini le scorzette di arancia candita.
Spezzettate il cioccolato e mettetelo in un pentolino.
Ponete il pentolino in una pentola più grande contenente un po' d'acqua, in modo che l'acqua non tocchi il fondo del pentolino.
Su fuoco minimo e prestando attenzione a che l'acqua non bolla e non entri nel pentolino, lasciate sciogliere completamente il cioccolato mescolando ogni tanto con una spatola di silicone, finché il cioccolato non sarà diventato cremoso.
Togliete dal fuoco e versate il cioccolato su una leccarda rivestita di carta da forno, stendendolo sottilmente in un rettangolo.
Spargete le mandorle, i pistacchi e i dadini di arancia candita fino a ricoprire tutta la superficie del cioccolato e lasciatelo raffreddare.
Una volta solidificato, tagliatelo a pezzi con un coltello.


Quest'anno le scorzette di arancia candita ho voluto prepararle da me, anziché comprarle.
E' facile e veloce e il risultato è fantastico.
Finché ci saranno arance in circolazione, me le farò da sola!

Scorzette di arancia candite



ricetta di Piero

Ingredienti
2 arance non trattate
acqua
zucchero

Preparazione
Sbucciate le arance, mangiatele e tagliate la scorza a striscioline.
Mettete le scorzette in un pentolino, copritele di acqua fredda, portate a bollore e fate bollire per 2 minuti.
Toglietele dal fuoco, scolatele, raffreddatele con acqua corrente, rimettetele nel pentolino e ripetete il procedimento. In tutto le scorzette devono bollire 4 volte, ogni volta per 2 minuti.
Dopo la quarta bollitura scolatele e pesatele.
Mettete in una padella larga circa 24 cm tanta acqua e tanto zucchero ognuno pari al peso delle scorzette (ossia, per 100 g di scorzette mettete nella padella 100 g di acqua e 100 g di zucchero).
Aggiungete le scorzette e fatele cuocere finché l'acqua non sarà evaporata e lo sciroppo quasi scomparso dalla padella.
Un attimo prima che il fondo della padella risulti completamente asciutto togliete le scorzette dal fuoco e mettetele ad asciugare, distanziate tra loro, su un largo foglio di carta da forno e lasciatele asciugare per una giornata.
Fate attenzione a non lasciare troppo a lungo le scorzette sul fuoco. Se le fate cuocere un secondo di più lo zucchero si cristallizza.
Per ottenere le pepite di arancia candita, lasciate le scorzette sul fuoco... un secondo di piu'! ;o)

Queste due ricette partecipano al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living...

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

Se volete provare il cioccolato con le mandorle e l'arancia candita nella mia prima versione, questi sono gli ingredienti:
300 g di cioccolato fondente al 72% di cacao
200 g di mandorle pelate, lasciate intere
100 g di arancia candita
Tostate le mandorle e fondete il cioccolato come descritto sopra e tagliate l'arancia candita a dadini piccolissimi. Mescolate bene tutti gli ingredienti e stendete il composto su un foglio di carta da forno allo spessore di una mandorla. Lasciate solidificare il cioccolato e spezzatelo con le mani.

venerdì 19 dicembre 2014

Zuppa destrutturata con castagne e fave secche

Dopo molti esperimenti.
Dopo molti abbinamenti.
Tutti riusciti.
Alcuni riuscitissimi.
Castagne e fagioli.
Castagne e piselli.
Castagne e ceci.
Castagne e lenticchie.
Mi sarei potuta fermare.
Invece no.
Un neurone sobillatore mi ha istigato.
Perché non metti insieme il dolce delle castagne e l'amaro delle fave e vedi che succede?
Già... che succede?

Zuppa di castagne e fave secche



Ingredienti per tre persone:
1 scalogno
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
30 g di guanciale
2 foglie di alloro
200 g di fave secche decorticate
150 g di castagne bollite, varietà marroni
un litro di brodo vegetale
erba cipollina e nocciole tostate per guarnire

Preparazione:
In una pentola fate stufare lo scalogno tritato con l'olio.
Unite il guanciale tagliato a dadini e le foglie di alloro lavate e spezzate.
Fate rosolare il guanciale per pochi minuti, poi aggiungete le fave e le castagne spezzettate e mescolate.
Lasciate insaporire per qualche minuto e coprite con il brodo caldo.
Cuocete a fuoco basso per circa 30 minuti o finché le fave non saranno ben tenere.
Servite la zuppa calda.


Se la volete destrutturare, lasciate raffreddare una porzione nella pentola (io l'ho tenuta da parte per il giorno dopo). Una volta fredda la troverete rappresa per l'azione gelificante del grasso di maiale.
Affondatevi un coppapasta rotondo unto d'olio, togliete con un cucchiaio la zuppa all'esterno del coppapasta, infilate una paletta sottile sotto il coppapasta, sollevatelo, deponetelo in un piatto, sfilate la paletta da sotto al coppapasta e infine eliminate il coppapasta.
Scaldate il resto della zuppa finché sarà tornata cremosa e realizzate i decori sul piatto, completando con castagne e fave a pezzetti, rondelle di erba cipollina e nocciole tostate tritate al coltello.


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living...

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

domenica 14 dicembre 2014

Zucca 'mbuttunata co' tutt' cos'

Ehm... il titolo originale della ricetta non è esattamente questo!
Però, tradotto dall'inglese, suona all'incirca come Zucca farcita con ogni bene.
E quindi mi sono permessa di effettuare un'ulteriore traduzione... in napoletano maccheronico!
Perché secondo me suona benissimo! :D :D :D


La ricetta, che ho trovato utilissima come preparazione svuota-frigo perché l'ho realizzata utilizzando esclusivamente degli avanzi, l'avevo adocchiata molto tempo fa.
L'avevo però lasciata sulla lista delle cose da fare perché mi era sempre mancato un ingrediente fondamentale.
Gli avanzi!
E poi un giorno, complice un pranzo tra amici in puro stile fraschetta lepina, mi sono ritrovata con il frigo pieno del prezioso ingrediente.
E allora... che zucca 'mbuttunata sia!

Zucca farcita con ogni bene



ricetta originale di Martha Stewart
adattata agli avanzi della fraschetta lepina

Ingredienti per 2-4 persone:
1 zucca di circa 1 kg
70 g di pane duro
80 g di formaggio tipo caciotta
40 g di prosciutto crudo a fette
20 g di mortadella a fette
25 g di pistacchi al naturale
4 g di erba cipollina secca (un barattolino)
3 g di timo secco (un cucchiaio abbondante)
2 g di aglio arrostito (la punta di un cucchiaino; la ricetta la devo ancora postare... :D ... comunque l'ho trovata qui!)
150 g di panna fresca
una presa di noce moscata

Preparazione:
Lavate e asciugate la zucca.
Con un coltello a punta seghettato e affilato tagliate la calotta con il picciolo, lavorando con il coltello inclinato di 45°. Conservate la calotta.
Rimuovete i semi e i filamenti dall'interno della zucca e dalla calotta. Potrete togliere con facilità prima i semi usando un cucchiaio e poi i filamenti con uno scavino da frutta.
Salate l'interno della zucca e tenetela da parte.


Scaldate una padella antiaderente e, senza aggiungere grassi, rosolate prima il prosciutto e poi la mortadella fino a renderli croccanti, e infine tostatevi i pistacchi per 3 minuti.
Riunite in una ciotola il pane e il formaggio tagliati a dadini, il prosciutto e la mortadella sbriciolati, i pistacchi tagliati grossolanamente al coltello, l'erba cipollina e il timo, e mescolate per bene il tutto.
Riempite bene la zucca con questo composto, senza esagerare con il ripieno: potrebbe avanzarne un po', o potrebbe essere necessario aggiungerne altro.
Mescolate in una ciotolina la panna con l'aglio in crema e la noce moscata e versatela nella zucca. Anche qui potrebbe servirne un po' di più o un po' di meno: il ripieno dovrà essere bene inumidito ma non affogato nella panna.
Coprite con la calotta, ponete la zucca in uno stampo da soufflè rivestito di carta da forno e infornatela (forno statico e preriscaldato) a 180° per circa 1 ora e 30 minuti, o finché il ripieno non ribollirà e la polpa della zucca non sarà tenera.
Togliete la calotta e continuate la cottura per altri 30 minuti, finché il liquido non risulti leggermente evaporato e il ripieno dorato.
Sfornate la zucca e trasferitela con cautela su un piatto da portata.


... E se dovesse avanzare un po' del ripieno preparato con gli avanzi??

Sformatino di avanzo di ripieno di zucca 'mbuttunata



c'è bisogno di scriverlo,
che la ricetta è del Branco? ;o)

Ingredienti per una porzione:
il ripieno avanzato
2 uova grandi
2 cucchiai di yogurt bianco al naturale
mezzo cucchiaino di maizena

Preparazione:
Imburrate uno stampo di grandezza adeguata, riempitelo con il ripieno avanzato e versatevi sopra le uova sbattute con lo yogurt, la maizena e un pizzico di sale.
Distribuite bene il composto di uova nello stampo e infornate insieme alla zucca per 30 minuti.
Ovviamente l'etichetta "Senza uova" non si riferisce allo sformatino!

Con la ricetta della zucca 'mbuttunata partecipo al contest "Orange is the new Black!" dei blog One in A Million e Col Kitchen & Photos.


Un'ultima nota.
Martha.
Che nome meraviglioso.
Grazie a te la mia vita è cambiata.
Tu mi hai insegnato a fare le polpette e gli spaghetti al pomodoro.
E perfino la pizza.
Quante volte ti ho detto grazie, Martha.
Oggi, però, voglio dire grazie a un'altra persona.
E lo faccio dedicandole proprio la zucca 'mbuttunata.
Voglio dire grazie alla persona che mi ha fatto scoprire Martha Stewart e il suo mondo.
Competente ma umile, gentile e disponibile come pochi.
Esperta perfino sulle ricette degli altri.
Sempre pronta ad accorrere in soccorso di torte che si spatasciano e biscotti che non si cuociono.
E sempre con una battuta, una risata e un sorriso.
L'hai capito, che sei tu? AUGURI! ;o)

venerdì 12 dicembre 2014

Marmellata di pompelmi rosa - e di arance amare - all'inglese

Aho', ma che ce stai a spaccia' du' ricette co' 'n post solo? A furbaaa!!!
Il solito lettore che commenta dal fondo stavolta non aspetta la fine del post per far sentire la sua voce!
E non ha tutti i torti.
Due preparazioni in un post solo.
Era da molto tempo che desideravo postare la ricetta della marmellata di arance amare all'inglese.
Però è da molto tempo, anche, che non riesco a mettere le mani su delle buone arance amare.
E invece il destino ha voluto che le mettessi su tre ottimi pompelmi rosa!


"Franci, ho tre pompelmi rosa. Li vuoi per fare la marmellata?"
Ci ho messo tre nanosecondi a rispondere.
Uno per associare le parole pompelmi rosa e marmellata alle parole arance amare e all'inglese.
Uno perché mi si piegassero le ginocchia al pensiero del mazzo che mi sarei dovuta fare.
E uno per decidere che ne valeva assolutamente la pena!


Ecco perché due preparazioni in un post solo.
Le foto pubblicate sono relative alla preparazione della marmellata con i pompelmi rosa, ma il procedimento è identico e l'unica cosa che cambia è la dose di zucchero.
La ricetta è collaudatissima. L'ho usata così tante volte con le arance amare e con i pompelmi gialli che persino dopo anni la ricordavo perfettamente!

Marmellata di pompelmi rosa - e di arance amare - all'inglese



ricetta tratta da qui
dove trovate il passo-passo fotografico della preparazione con le arance amare

Ingredienti:
Pompelmi rosa
800 g di pompelmi rosa non trattati (3 pompelmi)
2,4 litri di acqua
1,6 kg di zucchero semolato
Arance amare
1 kg di arance amare non trattate (3 o 4 arance)
3 litri di acqua
2,5 kg di zucchero semolato

Attrezzatura:
uno spremiagrumi
coltello e tagliere
una ciotola piuttosto capace in vetro
un cucchiaio
un sacchetto che si possa far bollire, secondo la ricetta originale. Io ho sempre usato due fazzoletti di cotone bianco, ma questa volta ho voluto provare con 4 compresse di garza di 18x40 cm: il risultato mi ha soddisfatto, ma se ne avete di più larghe di 18 cm è meglio
spago alimentare
forbici
una pentola d'acciaio dall'imboccatura larga e dal fondo pesante, di almeno 3,5 litri di capacità
una spatola di silicone, meglio se con il manico di metallo anziché di plastica
uno schiacciapatate di metallo
un mestolo di metallo
un imbuto a bocca larga, meglio se metallico
un paio di guanti da cucina
un buon numero di barattoli di vetro (anche usati) e di tappi (tassativamente nuovi). La resa di questo tipo di marmellata è molto alta: da 3 pompelmi rosa ho ricavato 9 vasetti da 250 ml, per cui assicuratevi di averne abbastanza!

Preparazione:
Lavate e asciugate i frutti, tagliateli a metà e spremeteli.
Mettete il succo nella ciotola di vetro e la polpa con i semi in una ciotolina che terrete da parte.
Aiutandovi con il cucchiaio (che io ho sempre dimenticato di usare!) staccate dalla buccia interna dei mezzi frutti spremuti tutte le pellicine rimaste attaccate (quelle delle arance amare vengono via con facilità, con i pompelmi bisogna faticare un po') e unitele alla polpa e ai semi messi da parte nella ciotolina. La parte interna delle bucce deve risultare bella liscia e pulita.
Mettete le pellicine, i semi e la polpa nel fazzoletto da far bollire e legatelo strettamente con lo spago alimentare formando un sacchetto. Se optate per le compresse di garza rettangolari, disponetene due a croce una sopra l'altra, mettete la polpa nel centro e legate il sacchetto facendo in modo di raccogliere bene tutto il bordo di ogni compressa di garza. Per comodità, io divido la polpa, le pellicine e i semi in due sacchetti.
Una volta preparati i sacchetti, metteteli nella ciotola di vetro insieme al succo.
Ora, tagliate le bucce a fettine sottilissime e non troppo lunghe (1 cm al massimo, altrimenti avrete difficoltà a travasarle nei barattoli) e versatele nella ciotola contenente il succo e i sacchetti.
A questo punto, versate nella ciotola la metà dell'acqua prevista dalla ricetta (o anche di più, se la ciotola è abbastanza capiente - e scrivetevi quanta acqua vi resta da aggiungere!), copritela e lasciate il tutto in infusione per 8-24 ore (io faccio questo lavoro la sera o nel pomeriggio e cuocio la marmellata la mattina dopo). Non saltate assolutamente la fase di infusione.


Dopo l'infusione, versate tutto il contenuto della ciotola (succo, acqua, bucce e sacchetti) nella pentola e aggiungete il resto dell'acqua necessaria.
Coprite la pentola, portate a ebollizione, togliete il coperchio e lasciate sobbollire il tutto per un'ora circa o finché le bucce non diventano morbide. Verificate che siano tenere premendone una tra il pollice e l'indice.
Quando le bucce sono tenere togliete dalla pentola i sacchetti, metteteli uno alla volta nello schiacciapatate e spremeteli delicatamente fino a far uscire tutto il liquido gelatinoso che contengono (lì c'è la pectina che farà addensare la marmellata). Recuperate ogni goccia di questo liquido e fatela colare dentro la pentola finché il contenuto dei sacchetti non risulta completamente asciutto.
A questo punto potete versare nella pentola lo zucchero, mescolando con la spatola di silicone, fino a farlo sciogliere completamente.
Alzate la fiamma e portate il liquido a piena ebollizione (non preoccupatevi troppo per gli schizzi sulla cucina, potete pulire tutto molto facilmente con un panno da cucina e acqua tiepida). Non mescolate più (altrimenti la marmellata schiumerà paurosamente) e non abbassate la fiamma (a meno che la marmellata schiumi minacciando di debordare dalla pentola) fino a quando la superficie del liquido si ricopre completamente di schiuma.
Fate cuocere in questo modo, abbassando la fiamma leggermente ogni volta che la superficie si ricopre completamente di schiuma, per circa 30  minuti. 
Poiché il tempo di cottura può variare a seconda della quantità di marmellata da cuocere e della maggiore o minore evaporazione dell'acqua dovuta alla potenza dell'ebollizione e alla larghezza dell'imboccatura della pentola (di solito a me bastano 30 minuti), cominciate a controllare la cottura dopo 20 minuti dall'inizio della piena ebollizione. Versate mezzo cucchiaino di marmellata su un piatto freddo e dopo 4 minuti toccatene la superficie con la punta di un dito: se fa il filo o la goccia significa che la marmellata non è ancora pronta, se invece la superficie ha formato una pellicina, e la vedete rappresa e tremolante quasi come un budino al tocco del vostro dito, allora potete togliere la marmellata dal fuoco.
Prima che la marmellata sia pronta disponete tappi e barattoli, puliti, in una pirofila e infornateli a 100° fino al momento di utilizzarli.
Non appena la marmellata è pronta preparate i tappi e i barattoli vicino alla pentola e riempiteli usando il mestolo e l'imbuto a bocca larga. Proteggetevi le mani dal calore indossando i guanti da cucina, avvitate i tappi e chiudeteli strettamente. Capovolgeteli e lasciateli capovolti per 5 minuti, poi rimetteteli col tappo in su e lasciateli raffreddare normalmente.
Assicuratevi che i barattoli si siano chiusi ermeticamente premendo al centro del tappo, che non dovrà essere gonfio.
Una volta freddi, etichettate i barattoli e riponeteli in un luogo fresco e al riparo dalla luce.
Può succedere che qualche barattolo non si chiuda correttamente. In questo caso, io mi limito a conservare i barattoli rimasti aperti in frigorifero e a consumarli prima di quelli chiusi. Oppure... li regalo a mia madre! :D


Per 800 grammi di pompelmi rosa è sufficiente una pentola di 3,5 litri di capacità. Per lavorare con una quantità maggiore di frutti (o per usare le arance amare, che richiedendo una maggiore quantità di zucchero sviluppano un volume maggiore in cottura) consiglio di cuocere la marmellata utilizzando due pentole. In questo caso preparate due ciotole di vetro e suddividete equamente tra le due il succo, le bucce, i sacchetti e l'acqua, e fate partire la cottura della seconda pentola 15 minuti dopo la prima, in modo da effettuare tutte le operazioni necessarie rispettando i tempi giusti per entrambe le pentole.
Ricordo come fosse ieri quando ho cotto un chilo e mezzo di arance amare utilizzando due pentole grandi contemporaneamente, e alla fine mi sono ritrovata con diciassette barattoli di marmellata... e un altro chilo e mezzo di arance amare che aspettavano di essere trasformate in marmellata anche loro:D


Il procedimento descritto è un po' lungo, ma non è difficile, e il risultato finale ripaga ampiamente di tutto il lavoro necessario e del tempo speso nella preparazione.
Barattoli su barattoli di marmellata limpida, dal colore arancio, traslucida e con le bucce sottilissime in sospensione.
Almeno una volta nella vita, fatela così!



Come ho usato questa marmellata? Guardate un po' qui... ;o)


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living...

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

... e al contest "Orange is the new Black!" dei blog One in A Million e Col Kitchen & Photos.

venerdì 5 dicembre 2014

Crema di zucca all'arancia con melograno e pistacchi

Ore diciotto di un giorno qualunque, in una strada trafficata del centro cittadino.
Sono ferma a un semaforo rosso.
Scatta il verde.
L'auto parcheggiata al bordo della strada alla mia destra scatta all'improvviso senza inserire la freccia e si immette nella corsia, tagliandomi la strada.
Il male non si augura a nessuno, mai.
Ma non resisto a lanciargli dietro un chettepossino.
"Chettepossino fa' magna' un maritozzo pieno de margarina!"
Gli automobilisti della Palude sono avvisati!

Crema di zucca all'arancia con melograno e pistacchi



ricetta originale di Sigrid Verbert

Ingredienti per 2 persone:
600 g di zucca cruda e pulita
1 patata media
1 scalogno
1 arancia
noce moscata
peperoncino in polvere
yogurt bianco magro
chicchi di melograno
pistacchi tostati

Preparazione:
Mettete in una pentola la zucca e le patate tagliate a dadini e lo scalogno tritato.
Coprite a filo con acqua (aggiungetene di meno se la zucca è acquosa), portate a ebollizione, abbassate la fiamma e fate cuocere a fuoco basso finché le verdure non  sono morbide.
Frullate la zuppa e aggiungete il succo d'arancia, la noce moscata e il peperoncino. Regolate di sale.
Sistemate la crema in ciotole individuali e completate con un cucchiaio di yogurt, i chicchi di melograno e i pistacchi.


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living...

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

... e al contest "Orange is the new Black!" dei blog One in A Million e Col Kitchen & Photos.

martedì 2 dicembre 2014

Biscottini al cioccolato con arancia e fave di cacao

"Posso offrirti un biscottino?"
"Si', grazie... Allora, Franci, come ti dicevo al telefono, sono qui per... ne prendo un altro... Secondo me bisognerebbe pensare a come organizzarsi per fare... ma che buoni che sono, cosa ci hai messo dentro?... Il problema è che io non so se convenga più... questo è l'ultimo, giuro... Insomma, per farla breve tutto dipende dalla disponibilità di... senti, per favore, fai sparire questi biscottini!"


Biscottini al cioccolato con arancia e fave di cacao



ricetta pubblicata da Maria Teresa

Ingredienti per una vagonata di biscottini:
100 g di zucchero semolato
1 arancia (la buccia grattugiata)
220 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
100 g di burro
2 uova
30 g di granella di fave di cacao
200 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito per dolci
altro zucchero semolato per rotolarvi i biscottini

Preparazione:
Spezzettate il cioccolato e mettetelo in un pentolino insieme al burro tagliato a pezzetti.
Ponete il pentolino in una pentola più grande contenente un po' d'acqua, in modo che l'acqua non tocchi il fondo del pentolino.
Su fuoco minimo e prestando attenzione a che l'acqua non bolla e non entri nel pentolino, lasciate sciogliere completamente il cioccolato e il burro mescolando ogni tanto con una spatola di silicone, finché il composto non sarà diventato omogeneo e cremoso.
Nel frattempo mescolate in una ciotola ampia lo zucchero con la buccia dell'arancia sfregando il composto con le punte delle dita finché lo zucchero non risulterà completamente impregnato.
Aggiungete le uova e montate il tutto con le fruste elettriche.
Sempre mescolando con le fruste, unite la crema di cioccolato e burro al composto di uova e zucchero e aggiungete la granella di fave di cacao.
Incorporate pian piano la farina setacciata insieme al lievito, mescolando dapprima con le fruste e poi, delicatamente, con una forchetta fino ad amalgamare bene tutta la farina.
Coprite la ciotola con pellicola alimentare e mettetela in frigo per qualche ora.
Quando l'impasto sarà rappreso, prelevatene con un cucchiaino una piccola porzione e modellatela con le mani formando una pallina.
Man mano che formate le palline, adagiatele sulla leccarda del forno ricoperta di carta (serviranno due infornate) distanziandole di un paio di centimetri l'una dall'altra.
Quando avrete riempito la teglia rotolate ogni pallina nello zucchero semolato, rimettetela nella teglia e infornate in forno preriscaldato a 180° per 13 minuti.
Sfornate i biscottini, lasciateli raffreddare completamente e assaggiateli... il giorno dopo! Questi dolcetti sono deliziosi ma  hanno bisogno di tempo per sviluppare il loro sapore, che migliora nei giorni successivi.


 Una volta freddi, conservateli in una scatola di latta ben chiusa...


... ammesso che riusciate a conservarli!