venerdì 29 maggio 2015

Fusilli di mais cremosi con legumi misti e fagioli corallo

Confesso che questo post è stato scritto due minuti prima di pubblicarlo.
E che le foto sono state scattate in quattro e quattr'otto, senza allestire nessun set fotografico e senza preparare nessuna composizione.
E per dirla proprio tutta, la ricetta non era stata pensata per essere pubblicata.
In realtà, la ricetta non era stata pensata affatto.
Ho svuotato il frigo da un paio di cose che vagavano e le ho messe in una padella, aggiungendo soltanto un po' di questo e un po' di quello.
Mi sono seduta a tavola e ho mangiato.
Di gusto.
Ma veramente di gusto.
A tal punto che all'improvviso mi sono fermata col boccone a mezz'aria e mi sono detta che quella ricetta valeva assolutamente la pena di pubblicarla.
E che non potevo, no, non potevo aspettare di rifarla, pesando gli ingredienti, annotando il procedimento e aspettando l'ora buona per scattare una foto con la luce giusta.
Pazienza se il marito non solo non l'ha assaggiata, ma non l'ha neanche vista da lontano.
E allora ho sgombrato col braccio il piano della cucina, ho acceso il neon sottopensile e ho scattato una foto al piatto già smangiucchiato.
Una sola, e buona la prima.
Un'altra per sicurezza.
Più naturale e spontaneo di così...!

Non è una minestra perché è asciutta.
Non è una pastasciutta perché è cremosa.
E' un po' dell'una e un po' dell'altra.
Ed è qualcosa di completamente diverso!
Fatela usando proprio la pasta di mais perché aggiunge un tocco di colore fantastico.
Optate, se potete, per un formato a conchiglia, che raccolga bene la crema e gli ingredienti solidi.
Potete aggiungere dei pomodorini tagliati a metà, se vi piacciono e se li avete.
Felicità assoluta!

Fusilli di mais cremosi con legumi misti e fagioli corallo



Ingredienti per una persona:
50 g di fusilli di mais
1 spicchio d'aglio, piccolo
1 cucchiaino di olio extravergine d'oliva
un pizzico di semi di finocchio
un pizzico di semi di cumino
un paio di forchettate di fagioli corallo, lessati, tagliati a quadretti con le forbici
mezzo barattolo di legumi misti (circa 120 g tra borlotti, cannellini, ceci e fagioli rossi) con tutto il loro liquido
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
sale

Preparazione:
Lessate i fusilli in acqua salata.
Nel frattempo, rosolate l'aglio in un padellino con l'olio.
Aggiungete i semi di finocchio e i semi di sesamo e lasciateli sfrigolare per un minuto.
Unite i fagioli corallo e fateli insaporire per un paio di minuti, poi aggiungete i legumi misti scolati dal loro liquido.
Unite il concentrato di pomodoro e un paio di cucchiai del liquido dei legumi, che userete per sciogliere il concentrato di pomodoro.
Mescolate bene e proseguite la cottura aggiungendo via via uno-due cucchiai del liquido dei legumi man mano che il tutto si asciuga. Alla fine il condimento dovrà risultare molto cremoso, ma non brodoso. Salate.
Scolate i fusilli, versateli nel padellino con i fagioli e amalgamate bene.
Sentitevi liberi di cospargere il piatto con pecorino grattugiato. Io l'ho fatto!


Questo è il mio indice di gradimento... ;o)


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

martedì 26 maggio 2015

Ciambella facilissima al cioccolato e nocciole a lievitazione naturale

Vi ricordate di Hermando?
Della torta di mele a lievitazione naturale?
Del panbauletto?
Della ciambella?
Di tutte le mie prove, di tutti i miei esperimenti, di tutte le mie osservazioni scientifiche che ho diligentemente annotato e condiviso con voi?
La ricetta che segue è la rielaborazione della ciambella col licoli al latte, adattata per essere realizzata con il licoli comune in seguito a una segnalazione ricevuta da una gentile lettrice.
Se non sapete chi sia Hermando.
Se non avete mai sentito parlare di torte di mele a lievitazione naturale.
Se non avete la minima idea di ciò di cui sto parlando...
Vi rimando alla lettura dei post linkati sopra!!

Ciambella al cioccolato e nocciole a lievitazione naturale



Ingredienti per uno stampo a ciambella di circa 26 cm di diametro:
Per il prefermento:
30 g di licoli non rinfrescato e appena preso dal frigo
120 g di farina manitoba
120 g di acqua
Per l'impasto:
tutto il prefermento
360 g di farina 0 (Mulino Marino)
100 g di nocciole, tostate e ridotte in farina frullandole con 2-3 cucchiaini di zucchero preso dal totale
100 g di zucchero di canna chiaro
la buccia grattugiata di un'arancia, o 15 g di arancia candita frullata e ridotta in pasta
2 uova medie
6 cucchiai di olio
1 cucchiaino di estratto liquido di vaniglia (vedi qui)
3 g di sale (mezzo cucchiaino)
latte, quanto basta e solo se serve per ammorbidire l'impasto, da aggiungere un goccio per volta mentre si impasta (potrebbe non servire)
Per il ripieno:
150 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
Per la spennellatura e la decorazione:
poco latte
zucchero in granella

Preparazione:
Prefermento
Versate la farina in una ciotola e dissolvete  i grumi mescolandola con una frustina. Formate un buco al centro e versatevi il lievito, sciolto con un po’ di latte, e il resto del latte.
Mescolate delicatamente con una forchetta fino ad amalgamare bene il composto, trasferitelo in un contenitore di  vetro a pareti dritte, segnate il livello con un elastico, copritelo e lasciate riposare il composto nel forno spento per 12 ore, o finché non sarà raddoppiato di volume.


Impasto
Versate la farina in una ciotola ampia, aggiungete la farina di nocciole e lo zucchero mescolato con la buccia d'arancia o la pasta di arancia candita, e di nuovo dissolvete i grumi mescolando il tutto con la frustina.
Formate un buco al centro e versatevi il prefermento, l'olio e le uova sbattute insieme all'estratto di vaniglia.
Mescolate bene il tutto con una forchetta, aggiungendo il sale, poi con una piccola spatola, e infine ribaltate la massa sul piano di lavoro e proseguite impastando a mano con la tecnica della nonna per 20-30 minuti, finché la superficie dell'impasto non diventa bella liscia e omogenea. Regolate la consistenza dell'impasto aggiungendo farina o latte mentre lo lavorate: deve essere morbido, ma non appiccicoso.
Formate una palla, mettetela in una ciotola coperta con pellicola per alimenti e parcheggiatela in frigo per 12 ore: questo riposo permetterà all'impasto di sviluppare tutti i suoi aromi.
Dopo il riposo estraete l'impasto dal frigo, fatelo tornare a temperatura ambiente, trasferitelo sul piano di lavoro spolverato con farina di riso e stendetelo  in un rettangolo aiutandovi con il mattarello.
Ricoprite l'impasto con il cioccolato tritato e arrotolatelo strettamente dal lato lungo, serrando bene il rotolo man mano che lo formate.


Non considerate le ultime due foto del collage... si riferiscono alla ciambella col licoli al latte... eheheh!

Prima di depositare il rotolo nello stampo imburrato, tagliate un pezzettino di impasto dalle estremità, mettetelo in un bicchierino di vetro a pareti dritte, schiacciatelo per bene e segnatene il livello con un elastico.


Fate lievitare la ciambella finché l'impasto nel bicchierino non raddoppia di volume e la ciambella non arriva a circa 1 cm dal bordo dello stampo (mi ci sono volute 10 ore, nel forno con la lucina accesa che scaldava parecchio).
Spennellate la superficie della ciambella con il latte e cospargetela di zucchero in granella.
Cuocetela in forno statico preriscaldato a 160°, posizionando la ciambella sul livello appena sotto quello centrale (se il vostro forno ha 5 livelli come il mio) in modo che la superficie non si colori e non indurisca troppo, per circa 35 minuti.
Togliete la ciambella dallo stampo dopo 5 minuti, fatela raffreddare perfettamente prima di tagliarla e conservatela chiusa in un sacchetto di plastica per alimenti.



Appena sfornata è morbidissima. Con il passare del tempo perde la sua sofficità, ma resta ottima comunque pucciata nel latte della colazione!


Aho', e c' 'a palletta ner bicchierino che ce dovemo fa'??
Ah, già, la spia di lievitazione!
Meno male che c'è sempre il lettore che commenta dal fondo!
Mentre la ciambella cuoce, prendete l'impasto nel bicchierino, formate delicatamente una focaccina e cuocetela in un padellino antiaderente col coperchio su fuoco molto basso per pochi minuti da entrambi i lati, finché la superficie non sarà colorita.
Oso dire che la spia di lievitazione è ancora più buona della ciambella!

venerdì 22 maggio 2015

Carpaccio di carciofi con olive di Gaeta e pinoli tostati

"Mamma, verresti a pranzo da noi domenica, per la Festa della Mamma?"
"Sì, volentieri, Franci. Grazie."
"C'è qualcosa in particolare che ti piacerebbe mangiare?"
"Magari qualcosa di non troppo strano..."
...
"Amore, ma che avrà voluto dire mia madre con quel non troppo strano? E, soprattutto, perché l'avrà detto?"
"Non ti preoccupare, tesoro. Dormi!"

Carpaccio di carciofi con olive di Gaeta e pinoli tostati



ricetta originale di "Cucina Naturale"

Ingredienti per 2 persone:
2 carciofi
1 limone
una puntina di senape dolce
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
prezzemolo fresco tritato finemente al coltello
5 olive di Gaeta denocciolate e tagliate a rondelle
25 g di pinoli tostati (in un padellino antiaderente, a fuoco medio-basso, mescolando spesso, per circa 4 minuti)
pecorino (o altro formaggio stagionato)

Preparazione:
Mondate i carciofi, tagliateli a metà e immergeteli via via in acqua acidulata col succo di mezzo limone.
Sgrondateli bene, affettateli finemente e metteteli in una ciotola, spruzzandoli con qualche goccia del succo dell'altra metà del limone man mano che li affettate.
Riunite in una ciotolina il resto del succo di limone, la senape, l'olio e il sale ed emulsionateli sbattendo bene con una forchetta. Dovete ottenere una salsina cremosa.
Aggiungete il prezzemolo, versate la salsa sui carciofi e mescolate per bene.
Unite le olive, mescolate, coprite la ciotola e fate riposare il tutto fino al momento di servire.
All'ultimo momento unite i pinoli tostati. Disponete il carpaccio in un piatto e cospargetelo con il formaggio a scagliette.


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living


"Mamma, ma cosa intendevi con quel non troppo strano? Forse cucino cose strane? Forse non ti piacciono le cose che cucino? Forse non..."
"Oh no, io intendevo non troppo impegnativo! Non voglio che tu ti stanchi a cucinare!"

martedì 19 maggio 2015

Spaghetti integrali con agretti, pinoli e limone

Agretti.
Barba di frate.
Lischi.
Liscari.
Barba di capra.
Arescani.
Roscani.
Erbette di negus.
Areschini.
Riscoli.
Se mi dite come li chiamate voi, vi do in cambio una ricetta!

Spaghetti integrali con agretti, pinoli e limone



ricetta originale di Marco Bianchi

Ingredienti per 2 persone:
1 scalogno, affettato sottilmente
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 gambi di carciofo, pelati e tagliati a dadini (facoltativi, mi erano avanzati da un'altra ricetta)
200 g di agretti
30 g di pinoli tostati
scorza di limone
150 g di spaghetti integrali

Preparazione:
Fate appassire lo scalogno in padella con l'olio.
Unite i gambi di carciofo e cuocete fino a farli ammorbidire leggermente.
Aggiungete gli agretti, precedentemente sbollentati per 3-4 minuti, e fate insaporire per qualche minuto a fuoco basso e padella coperta. Salate.
Alla fine unite i pinoli tostati e la scorza del limone, prelevata con un rigalimoni.
Nel frattempo cuocete gli spaghetti al dente, scolateli e versateli nella padella con il condimento.
Aggiungete un po' di acqua di cottura della pasta e fate saltare gli spaghetti, portandoli a cottura.
Disponeteli nei piatti individuali e completate con un altro po' di scorza di limone.

venerdì 15 maggio 2015

La garmugia lucchese di Enrica

Una sera di novembre 2014 a Barga, in provincia di Lucca.
"E come la riconoscerai? L'hai vista altre volte?"
"No, amore, non l'ho mai incontrata prima d'ora."
"Voglio dire, l'hai vista qualche volta in foto?"
"No."
"Beh, ma vi sarete scambiate una foto."
"No."
"Non le hai mandato una tua foto? Non le hai chiesto la sua?"
"No."
"E come pensi di fare a riconoscerla?"
"La riconoscerò, amore, stai tranquillo."
"Ma sai com'è fatta? Hai una sua descrizione?"
"No."
"E allora come..."
"Ma quanta gente vuoi che se ne stia all'ingresso del centro storico di Barga alle nove di sera del due novembre? La riconoscerò, stai tranquillo."
"Guarda, c'è una coppia che viene verso di noi. Magari la donna è lei."
"No, non è lei. Non sono loro."
"Come fai a dirlo? Magari prova a chiedere!"
"Non è lei, ti dico. Non ha la faccia da Enrica. E nemmeno da foodblogger."
"E quegli altri due? Magari sono loro!"
"Non sono loro. E prima che tu mi chieda come faccio a saperlo, l'appuntamento è sotto l'arco della porta, non lungo la via principale!"

Garmugia lucchese



ricetta di Enrica

Ingredienti per due persone
2 cipolle fresche piccole
50 g di pancetta tagliata a striscioline
100 g di macinato magro di vitellone
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
50 g di piselli freschi sgranati
50 g di fave fresche sgranate e private della pellicina
3 carciofi mondati e tagliati a pezzetti
750 ml di brodo di manzo
40 g di punte di asparagi
Per servire
pane casareccio a dadini (senza glutine per chi deve evitarlo)

Preparazione
Mettete in una pentola l'olio e le cipolle tagliate a fettine sottili. Scaldate l'olio e aggiungete la pancetta e il macinato. Cuocete  per 10 minuti.
Aggiungete i piselli, le fave e i carciofi (vi siete ricordati,  vero, di metterli a bagno con acqua acidulata con succo di limone fino al momento di cuocerli? e di scolarli un attimo prima che arrivi il momento di cuocerli?).
Coprite con il brodo di manzo, portate a bollore e cuocete a fuoco medio finché le verdure non saranno tenere.
Pochi minuti prima della fine della cottura unite le punte di asparagi.
Servite con dadini di pane tostato, o saltato in padella con olio, sale e pepe come ha fatto Enrica. ;o)


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living...

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

... ed è una parente strettissima della Minestra verdissima!

martedì 12 maggio 2015

Orecchiette lazio-pugliesi con farina di grano arso, per il Primo Maggio

Pomeriggio di un giorno qualunque, in un noto ipermercato della Palude.
"Pronto, amore? Indovina cosa ho trovato mentre cercavo la farina di mais fumetto per fare la pasta frolla che più frolla non si può?"
"Non lo so. Cosa hai trovato?"
"Ti ricordi quella ricetta delle orecchiette fatte con la farina di grano arso che abbiamo visto nel Condominio?"
"Sì. Perché?"
"Perché davanti a me c'è la farina di grano arso! Ti interessa?"
"Prendila! Prendila subito!"
"Vuoi dire che farai le orecchiette?"
"Ti ho detto di prenderla, no? Prendila!"
"Io la prendo, ma se poi non fai le orecchiette la uso io e ci faccio il pane."
"Ma vuoi prenderla o no? E non provare a toccarla, quella farina è mia!"

Ma cos'è la farina di grano arso?
Come spiegano nel Condominio, è una semola ricavata dalla tostatura e successiva macinazione del grano duro, ed è un prodotto tipico della Puglia.
Per saperne di più sulla storia della farina di grano arso, sulle sue caratteristiche e sui suoi usi, leggete il bel post delle Condomine.
E se poi volete vedere cosa ne hanno fatto Gaudio e Magno... ;o)


Orecchiette al grano arso con crema di fave, pecorino romano e salame Corallina



Ingredienti per 2 persone:
Per le orecchiette (ricetta delle Svalvolate)
120 g di semola rimacinata di grano duro
30 g di farina di grano arso (vedi qui)
75 g di acqua
Per il condimento (ricetta originale di Simona, acquisita di diritto per averla ripetuta tre volte e pubblicata qui)
170 g di fave fresche sgusciate e senza pellicina (lasciatela soltanto a quelle più piccole)
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 porro
30 g di salame Corallina
1 cucchiaio di pecorino grattugiato + pecorino a scagliette (grattugiato con la grattugia a fori larghi)
5 foglie di menta fresca, grandi, + qualche fogliolina per decorare

Preparazione
Orecchiette (potete dare un'occhiata al video fatto da Emmettì)
Versate le farine su una spianatoia e mescolatele.
Formate una fontana, versatevi l'acqua, un po' alla volta, e amalgamate il composto. Procedete fino a incorporare tutta l'acqua e impastate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
Una volta formata la classica palla, coprite l'impasto lasciandolo riposare per una buona mezz'ora.
Prelevate una porzione di impasto e arrotolatelo fino a formare un cordoncino del diametro di circa 1 cm.
Tagliate dal cordoncino dei piccoli gnocchetti di circa 1 cm.


Per formare le orecchiette utilizzate un coltello con lama a seghetto (non troppo tagliente) e punta arrotondata.
Schiacciate lo gnocchetto con la lama seghettata del coltello, premete verso il basso e tirate il coltello verso di voi: lo gnocchetto si appiattirà arrotolandosi attorno alla lama del coltello. Staccatelo, appoggiatelo con la parte esterna sulla punta di un dito e rovesciatelo dandogli la forma concava tipica dell'orecchietta.


Procedete in questo modo fino a formare tutte le orecchiette, dopodiché lasciatele asciugare un po' prima di cuocerle.


Condimento
Cuocete le fave a vapore per circa 15 minuti o finché non sono morbide. Una volta cotte, tenete da parte le più piccole e mettete tutte quelle senza pellicina nel bicchiere del frullatore a immersione.
Aggiungete il pecorino grattugiato, 1 cucchiaio d'olio, 3 foglie di menta fresca spezzettate e 4 cucchiai circa dell'acqua delle fave.
Frullate fino a ottenere una salsa densa e cremosa.
Nel frattempo fate appassire il porro affettato finemente in una padella con 1 cucchiaio di olio e un goccio d'acqua se necessario.
Spegnete il fuoco e aggiungete le fave tenute da parte, il salame tagliato a striscioline (conservatene un po' per aggiungerlo al piatto finito) e 2 foglie di menta tritate al coltello. Salate.

Cuocete le orecchiette in abbondante acqua salata, scolatele, versatele nella padella, fatele saltare e unite la crema di fave, diluendola se necessario con un po' dell'acqua di cottura delle orecchiette.
Mescolate bene, regolate di sale e distribuite nei piatti completando con le scagliette di pecorino e con le foglioline di menta fresca (che noi avevamo messo da parte e ci siamo dimenticati di aggiungere!).

venerdì 8 maggio 2015

Filetto di tonno al forno con panatura di frutta secca, limone e pepe rosa

Ho ceduto alla tentazione.
Ho comprato un nuovo ammorbidente concentrato.
Sto per scoprire un mondo di esperienze sensoriali uniche.
Il suo intenso e gustoso profumo, con vaniglia e oli essenziali di mandarino, sta per inebriare i miei sensi.
Dermatologicamente testato, lascerà il mio bucato piacevolmente morbido e facile da stirare.
Perfino.
Ora io mi domando e dico:
Se in un ammorbidente concentrato mettono vera vaniglia e veri oli essenziali di mandarino, perché mai per le caramelle, i gelati, gli sciroppi e i prodotti da forno devono usare gli aromi artificiali??

Filetto di tonno al forno con panatura di frutta secca, limone e pepe rosa



Ingredienti per 2 persone:
2 fette di filetto di tonno fresco di circa 150-200 g ognuna
140 g di frutta secca (nocciole, pistacchi, mandorle e anacardi, circa 35 g per ogni varietà) ridotta in granella
scorza grattugiata di mezzo limone non trattato
qualche bacca di pepe rosa
1 albume
200 g di rucola
sale
olio extravergine d'oliva
aceto balsamico

Preparazione:
Mescolate la granella di frutta secca con la scorza del limone, le bacche di pepe rosa schiacciate e un filo d'olio.
Spennellate il tonno con l'albume e impanatelo da entrambi i lati, coprendo con la panatura anche il bordo.
Cuocetelo in forno a 190° per circa 10 minuti.
Servitelo sopra l'insalata di rucola condita con sale, olio e aceto balsamico.

Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living.

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martedì 5 maggio 2015

Minestrina di asparagi e pastina

Era da un po' di tempo che non pubblicavo una minestra.
Questa è una delle tante ricette che sono racchiuse in un libro che amo e di cui vi ho parlato qui.
Ed è una ricetta speciale, perché questa minestra non è una minestra.
E' una minestrina, piccola come lo sono i bambini.
Confesso di non aver mai amato le minestrine.
Non ne ho mai voluto sapere di tutto l'assortimento di formati di pastina che esistono nel nostro Paese, e l'idea che dei bambini americani gioiscano alla vista di una minestrina con pastina e asparagi mi fa sorridere.
Ma è anche vero che fino a pochi anni fa gli asparagi non mi piacevano.
Magari tra qualche anno mi entusiasmerò per gli anellini, le stelline, le tempestine e i semi di melone.
Per il momento, il formato più piccolo che posso accettare sono questi ditalitubetticannolicchi.
E mi sono divertita a tagliare gli asparagi in rondelle delle stesse dimensioni della pasta.
Provate un po' a fare lo stesso con gli anellini, le stelline, le tempestine e i semi di melone!

Minestrina di asparagi e pastina

da "Zuppe" di Mona Talbott, con piccole modifiche
Tutto è piccolo in una minestrina, cosa che la rende particolarmente gradita ai bambini. All'interno della comunità dell'Accademia ci sono molti bambini piccoli. Il venerdì sera la cena viene servita presto; sui tavoli da pranzo si dispongono tovaglie di carta e barattoli pieni di pennarelli. La Serata dei Bambini è un vero spasso ed è molto attesa da tutti i bambini dell'Accademia Americana. In primavera prepariamo la minestrina con sottili rondelle di asparagi e pastina, il formato di pasta secca più piccolo. Ci piacciono anche gli anellini, le stelline e i quadretti.


Ingredienti per due bambini adulti
400 g di asparagi
un cipollotto fresco
mezzo spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
500 ml di brodo di pollo (o vegetale, ma meglio di pollo)
60 g di pasta corta (tubetti o cannolicchi o ditali o come li chiamate voi)

Preparazione
Eliminate la parte dura e legnosa degli asparagi (tenetela da parte e fateci un brodo). Tagliate le punte e mettetele da parte, poi affettate il resto del gambo in rondelle sottili.
Pelate e tritate separatamente l'aglio e la cipolla.
Fate appassire la cipolla nell'olio su fuoco medio.
Aggiungete l'aglio e proseguite la cottura per altri due minuti.
Unite le rondelle di asparagi e coprite col brodo di pollo.
Portate la minestra a bollore pieno, poi lasciate sobbollire a fuoco medio.
Aggiungete la pasta, e un paio di minuti prima della fine della cottura unite le punte di asparagi che avevate messo da parte.
Servite con parmigiano grattugiato e un filo d'olio a crudo.

venerdì 1 maggio 2015

Conchiglie di mais con fave fresche, pecorino e salame

Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – e questo è il male -
soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

(Gianni Rodari, Dopo la pioggia)

No, dico, vogliamo fare come l'anno scorso?
Primavera e estate sotto l'ombrello?
Non lo sai, cielo birichino, che c'è il Primo Maggio che ci aspetta?
E le scampagnate, i prati, gli alberi, i cesti da picnic e le tovaglie a quadretti bianchi e rossi?
No, dico, mica vorrai far piovere anche sul Primo Maggio!
Noi siamo già pronti con fave e pecorino, come da antichissima, seguitissima e romanissima tradizione!
Su, sgombra un po' quei nuvoloni!
Come dici?
Che è mejo che s'attrezzamo che nun se pò mai sape'?
Aho', noi s'attrezzamo, ma tu vedi 'n po' che devi fa'!

E mentre speriamo nella clemenza del cielo, ecco qui una ricettina issima... giusto nel caso che le fave col pecorino siamo costretti a mangiarceli in casa!

Conchiglie di mais con fave fresche, pecorino e salame




Ingredienti per 2 persone:
170 g di fave fresche sgusciate (senza pellicina se sono grandi)
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 scalogno piccolo
30 g di salame Corallina
1 cucchiaio di pecorino grattugiato + pecorino a scagliette (grattugiato con la grattugia a fori larghi)
4 foglie di menta fresca + altre piccole per decorare
150 g di conchiglie di mais

Preparazione:
Cuocete le fave a vapore per circa 15 minuti o finché non sono morbide.
Nel frattempo fate appassire lo scalogno affettato finemente in una padella con 1 cucchiaio di olio.
Spegnete il fuoco e aggiungete il salame tagliato a striscioline (tenetene un po' da parte) e 2 foglie di menta tritate al coltello.
Lessate la pasta in acqua salata.
Mentre la pasta cuoce, frullate le fave (lasciatene alcune intere per aggiungerle alla fine) con 1 cucchiaio di pecorino grattugiato, 1 cucchiaio di olio, 2 foglie di menta fresca e 4 cucchiai di acqua di cottura della pasta. Dovete ottenere una salsa cremosa e densa.
Scolate la pasta al dente senza sgrondarla troppo e versatela nella padella con lo scalogno, fatela saltare e aggiungete la salsa di fave. Mescolate bene, diluendo se necessario con l'acqua della pasta. Salate.
Unite le fave intere e il salame rimanente e distribuite la pasta nei piatti, completando con le foglioline di menta e le scagliette di pecorino.

Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living