Aho', siete tornati mo dall'Umbria e già aripartite? State a gira' peggio de 'na carta falsa!
Eheheh... in effetti il lettore che commenta sempre dal fondo non ha tutti i torti!
Eravamo appena tornati dal nostro primo
blog tour in Umbria alla scoperta di vini e cantine appartenenti alla Strada dei Vini del Cantico, che era già ora di prepararci a ripartire... alla scoperta di altri vini e di altre cantine!
L'occasione era però particolarmente ghiotta, e per noi imperdibile: Sky Wine 2015, manifestazione itinerante dedicata al mondo del vino e in particolare alle tipicità del territorio pontino, con degustazioni enogastronomiche e
cooking show incorniciati da luoghi storici e suggestivi dell'antica cittadina di Cori, che adagiata sui Monti Lepini si affaccia sull'Agro Pontino, tra vigneti e oliveti...
Così, quando l'associazione
Burro&Bollicine, partner dell'evento, ci ha proposto di partecipare come
blogger, abbiamo preparato il nostro quaderno di appunti e la nostra macchina fotografica e siamo partiti alla volta di Cori... al solo scopo, s'intende, di compiere uno s
tudio scientifico delle tipicità locali per poter poi stendere una precisa relazione s
cientifica ad esclusivo vantaggio dei nostri
venticinque cinquanta lettori!
E per iniziare nel migliore dei modi il nostro personalissimo percorso conoscitivo dedicato al vino, arrivati a Cori decidiamo di partire da un'interessante degustazione guidata di birra artigianale (embè? l'ho detto, no, che il nostro è stato un percorso
personalissimo!). Accompagnati da Riccardo dell'
Associazione Degustatori Birra Latina, assaggiamo due birre prodotte dal
Birrificio Tolerium di Valmontone, in provincia di Roma, la
Quinta Stagione e la
Statale 6: ne osserviamo il cappello di schiuma, ne consideriamo il colore, le facciamo roteare brevemente nel bicchiere, ne studiamo gli aromi e i sentori, prima al naso e infine al palato... proprio come si fa per il vino!
Usciamo dal locale dedicato alla degustazione della birra con due bottiglie tra le mani e ci immergiamo nel vino... metaforicamente!
Il percorso organizzato per Sky Wine si articola attraverso quattro punti di degustazione dislocati in vari luoghi del centro storico, tra antiche chiese, palazzi, piazze e resti di civiltà passate. Gli
espositori presenti sono decine, primi fra tutti i rappresentanti delle aziende vitivinicole della provincia di Latina, seguiti da altri provenienti dal Lazio e da altre regioni d'Italia. Cantine di altissimo livello presentano vini più o meno noti al pubblico, ma non vediamo solo vino, a Sky Wine: olio extravergine d'oliva, miele, distillati e liquori,
zafferano, dolci, cioccolato, formaggi e salumi accompagnano i vini in esposizione, realizzando in svariati casi originali e felicissimi abbinamenti.
Calice e borsetta al collo, ci spostiamo da un punto di degustazione all'altro camminando tra vicoli acciottolati affollati di persone.
Nel cortile del cinquecentesco Palazzo Riozzi la Compagnia Rinascimentale
Tres Lusores mette in scena musiche e danze del Rinascimento italiano davanti a un pubblico eterogeneo che sale e scende le strette scale del palazzo sorseggiando vino. Da Palazzo Riozzi all'Oratorio di Santa Maria della Pietà, dal vecchio Frantoio all'antica chiesa di Sant'Oliva, è tutto un pullulare di appassionati e curiosi che animano vociando le vie della cittadina seguendo il percorso di degustazione.
A un tratto ci arriva una soffiata:
A Sant'Oliva ci sono tutti i dolci, i passiti e i liquori!
Sant'Oliva si trova a
Cori monte, la zona più alta della città. Noi ci troviamo a
Cori valle, molto più in basso, ma la notizia ci mette le ali ai piedi, soprattutto a
qualcuno di noi a cui vanno particolarmente a genio dolci e affini! Trascorriamo una piacevole mezzora pascolando all'interno del punto di degustazione, tra ciambelle, crostatine alle visciole, biscotti allo zafferano, cioccolatini, ambrati vini passiti, sciroppi e ratafià... finché non sentiamo una voce gridare all'esterno
Stanno arrivando gli sbandieratori! Uscite! Uscite!
Già, gli sbandieratori...! Gli
Sbandieratori dei Rioni di Cori sono popolarissimi in Palude per animare con le loro evoluzioni innumerevoli manifestazioni. E nonostante li abbiamo visti esibirsi decine e decine di volte, a
qualcuno di noi vengono i brividi al sentire gli squilli delle trombe che precedono il loro arrivo, al vederli sfilare nei loro eleganti costumi colorati e ad assistere agli abili lanci delle loro bandiere, ritmati al rombo dei tamburi...
Lasciamo Sant'Oliva con una bottiglia di un vino che ha particolarmente ispirato l'umanista che si nasconde in
qualcuno di noi: l'
Hibernum, un vino da dessert o da aperitivo aromatizzato con spezie e altri ingredienti naturali, secondo una ricetta del Medioevo fiorentino... e quel
qualcuno sta già pensando a cosa realizzare con il nuovo acquisto!
Torniamo a
Cori monte e proseguiamo la nostra immersione nei vini italiani, scoprendo piccole perle come l'
Aprìcor dell'azienda agricola biologica
Donato Giangirolami di Borgo Montello, nei pressi di Latina: una Malvasia Puntinata passita che manda in estasi il già citato
qualcuno amante dei dolci e dei vini passiti...
Scopriamo anche la realtà della cooperativa sociale
Il Gabbiano, che dal 2003 cura e gestisce il fondo agricolo di Piano Rosso nel comune di Cisterna di Latina, confiscato alla criminalità organizzata nel 1998, bonificato e recuperato come vigneto a partire dal 2005. Nel 2007 Il Gabbiano inizia la commercializzazione del
Campo Libero, IGT Bianco Lazio da uve Trebbiano, un sorso del quale provoca nell'
altro di noi un moto di intensa commozione al percepire in esso un richiamo di elicriso: "Non riesco a crederci! L'elicriso! L'elicriso che cresce al paese dei miei genitori... il profumo della mia infanzia!", ripete entusiasta al sorpreso addetto della cooperativa che ce lo propone in assaggio. E mentre
quel qualcuno si entusiasma per il vino,
qualcun altro si porta a casa per ricordo un vasetto di miele millefiori!
Il nostro percorso enologico personale, snodandosi attraverso l'Italia delle cantine presenti, approda nelle Langhe piemontesi rappresentate a Sky Wine dall'azienda agricola di Mauro Abrigo. Lì, alla presenza augusta e gioviale dei rossi vitigni Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Freisa, tra grappe e nocciole, trascorriamo momenti felici fatti di assaggi e amabilmente
disturbando conversando con i due simpatici e pazienti titolari dello stand. E lì il solito
qualcuno amante dei dolci e dei vini passiti si innamora della grappa alla camomilla... Che dire... il mondo è bello perché è vario!
E arriva anche il momento di uscire dal vortice delle degustazioni di vino e di affrettarci verso piazza Mattei, perché stanno per iniziare i
cooking show presentati da Burro&Bollicine e curati dagli chef dei ristoranti di Cori, che davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta cucineranno e offriranno in degustazione alcuni piatti tipici della tradizione locale accompagnati dai vini selezionati da un esperto
sommelier.
Prendiamo posto in prima fila per assistere ai
cooking show che abbiamo scelto e iniziamo il nostro personalissimo percorso gastronomico. Davanti ai nostri occhi attenti e all'obiettivo della nostra macchina fotografica vengono preparati la
Minestra col pane sotto, il
Brasato di manzo al Nero Buono, il
Baccalà scottato con vellutata di ceci, cipolle caramellate e maionese di olive nere, il
Risotto allo zafferano di Cori, il
Risotto ai carciofi con guanciale piccante, gli
Gnocchetti sardi alla gricia e la
Pizza fritta con ricotta di pecora e salame al Nero Buono.
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Brasato di manzo al Nero Buono |
Qualcuno che non ha mai amato il baccalà rimane stregato dal piatto di Marco Morico, chef presso il ristorante
Cincinnato: la lenta cottura del baccalà in acqua e vino bianco ha reso il pesce morbidissimo, quasi cremoso, e le preparazioni che accompagnano il pesce (crema di ceci, pomodorini appassiti, cipolle caramellate e maionese di olive itrane) compongono insieme al baccalà un piatto gradevolissimo e indimenticabile.
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Baccalà scottato con vellutata di ceci, cipolle caramellate e maionese di olive nere |
Come resta indimenticabile lo
street food a base di pizza fritta preparato a tarda sera da
Raffaele Pignataro e dallo
staff di Burro&Bollicine! Preparata con lievito naturale, maturata per settantadue ore nel frigorifero di Raffaele (che deve essere enorme, a giudicare dalla quantità galattica di impasto che ha portato a Cori per poter distribuire pizza fritta a tutta la piazza!), farcita con l'ottima ricotta di pecora prodotta a Cori dall'azienda di Costantino Giordani e con lo specialissimo salame al Nero Buono di Cori dell'azienda Le Bontà, fritta sul palco, servita caldissima e spazzolata in pochi secondi da tutti gli astanti!
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Risotto allo zafferano di Cori |
Aho', certo che siete proprio speSciali voi due... siete stati capaSci de usci' da 'n evento dedicato ar vino co' du' bire, 'n barattolo de miele, 'na grappa a'a camomilla e 'n vino der medioevo... e senza manco 'na bottija de vino normale!
E come dargli torto, al lettore che commenta dal fondo!
Ma lo abbiamo detto subito, no?, che abbiamo seguito un nostro percorso
personalissimo! :D
E mica ho finito, che c'ho da di' pure 'n'artra cosa... Ve ne siete annati in Umbria a magna' e beve senza di' gnente a nessuno, e poi ve ne siete annati a magna' e beve a Cori e a noi ce lo state a di' mo che è finito tutto! Nun se fa così co' l'amici!
Eh no, caro lettore, stavolta ti sbagli, perché Sky Wine non è finito affatto! Infatti è stato riconosciuto come manifestazione collegata ad Expo Milano 2015 e tornerà in un'edizione speciale a Sermoneta, prezioso borgo medievale in provincia di Latina, il 29 e il 30 agosto 2015, proponendo un percorso storico ed enogastronomico perché stavolta insieme al vino sarà protagonista il cibo quale altra tipicità del territorio pontino... per cui, caro lettore e cari
venticinque cinquanta lettori,
mo c' 'o sapete, vedete che dovete fa'!
Bastoncini mandorlati al Nero Buono di Cori
Quando si nomina Cori, a
qualcuno di noi vengono subito in mente i bastoncini mandorlati.
Che tutti pensano che siano un prodotto tipico, e invece no.
O meglio, lo sono, però non lo sono.
Curiosa la storia della non-tipicità di questo prodotto non-tipico, che noi ci siamo fatti raccontare per voi. I bastoncini mandorlati non erano mai esistiti, né a Cori né altrove, finché il
Biscottificio Alessi di Cori non ha elaborato la ricetta di questi biscotti, tanto semplici quanto gustosi, impastati con olio e vino, aromatizzati con l'anice e arricchiti con mandorle e nocciole tritate.
Il
qualcuno di noi che sbava al solo sentirli nominare ha provato, in passato, a cercarne la ricetta in rete, imbattendosi in una ricetta che ha condotto a esiti che per essere buoni lo erano, ma non erano
i bastoncini mandorlati di Cori... Finché un giorno non è stato colpito (anzi,
colpita, ché tanto avete capito chi è 'sto
qualcuno!) da
questa ricetta... E,
cum gaudio magno, i bastoncini mandorlati di Cori
furono!
Potevamo noi dar vita ai nostri bastoncini mandorlati di Cori senza usare un buon vino rosso di Cori, per l'appunto?
Certo che no!
E allora, ecco la ricetta di Gaudio e Magno dei bastoncini mandorlati al Nero Buono di Cori!
Ingredienti:
40 g di nocciole
40 g di mandorle pelate
250 g di farina 00
250 g di farina 0
3 g di cacao amaro in polvere
4 g di lievito istantaneo
165 g di zucchero di canna semolato, più 5-6 cucchiai per la finitura
8 g di semi di anice
1 pizzico di sale
165 g di Nero Buono (in mancanza, un altro vino rosso corposo)
125 g di olio extravergine d'oliva
8 g di sambuca
Preparazione:
Tostate le mandorle e le nocciole in forno preriscaldato a 150° per 10 minuti. Se le nocciole hanno la pellicina, avvolgetele ancora calde in un canovaccio e sfregatele le une contro le altre fino a eliminare buona parte delle pellicine.
Fate raffreddare, poi tritate grossolanamente al coltello sia le nocciole che le mandorle e mettetele da parte.
Nella ciotola della planetaria riunite le farine, il cacao e il lievito setacciati.
Unite lo zucchero, i semi di anice e il sale e mescolate accuratamente il tutto con una frusta a mano.
In un contenitore alto e stretto riunite il Nero Buono, l'olio e la sambuca e mescolateli con una frusta elettrica. Avviate la planetaria con la foglia a velocità minima e versate a filo il composto di vino, olio e sambuca.
Quando l'impasto comincia a prendere corpo aggiungete un po' per volta la frutta secca tritata e lasciate che si amalgami al resto, dopodiché trasferite il composto su un piano di lavoro e lavoratelo brevemente a mano fino a ottenere un composto sodo e omogeneo, che lascerete riposare coperto con una ciotola per 20-30 minuti.
Staccate dei pezzetti dall'impasto e formate dei bastoncini spessi quanto il dito mignolo della mano e lunghi 10 cm (alcuni li abbiamo fatti più corti, ma la lunghezza giusta è 10 cm).
Man mano che formate i bastoncini, rotolateli nello zucchero semolato messo da parte e disponeteli sulla leccarda del forno ricoperta di carta da forno. Con questa dose di impasto noi abbiamo riempito tre teglie rotonde oltre alla leccarda del forno, quindi abbiamo cotto i bastoncini mandorlati su due livelli. In questo caso, infornate i bastoncini in forno ventilato e preriscaldato a 175° per 25 minuti, poi aprite lo sportello del forno lasciando uno spiraglio e proseguite per altri 5 minuti.
Sfornate e fingete di aspettare che siano freddi prima di assaggiarne uno... due... tre... quattro... cinque..., poi fate in modo che qualcuno ve li porti via e li riponga in una scatola di latta ben chiusa, dove si conserveranno... ahahah!!
Ottimi sgranocchiati da soli.
Ottimi inzuppati in un bicchierino di vino passito freddo.
Ottimi perfino inzuppati nel tè.
Ma la vera
morte loro è finire così, annegati in un calice di quello stesso vino che ha dato loro la vita!