Il mandarino riveste una grande importanza economica: oggi se ne trovano in commercio molte specie differenti, che fanno capo al Citrus reticulata, originario della Cina e progenitore di tutte le specie, ma sebbene i mandarini fossero coltivati in Asia da millenni, questi non vennero introdotti in Europa fino all'Ottocento. Le nuove varietà sono frutto di mutazioni genetiche, spontanee o indotte, miranti soprattutto a ottenere varietà senza semi.
E adesso passiamo alla ricett...
Aho', ma che der nome nun ce disci gnente?
Del... nome?
Der nome, der nome. Er nome der mandarino. Stai sempre a scrive robba de parole... dicce quarcosa pure der mandarino.
Ma guarda che coincidenza, caro lettore che commenti sempre dal fondo! Ho giusto fatto una ricerchina sull'argomento! :D
Dunque, il termine mandarino viene dal portoghese mandarim, che significa "ministro" o consigliere". Questa è una parola indiana, trapiantata in Europa dai Portoghesi, che riproduce l'antica parola sanscrita mantrim (o mantrin) derivata da mantra "consiglio", collegata alla radice indoeuropea man- "pensare", "sapere", da cui proviene anche il vocabolo latino mens "mente".
Mandarini erano chiamati gli antichi funzionari dell'impero cinese.
Mandarino è anche la lingua dei mandarini, cioè la lingua franca utilizzata tra i funzionari durante le dinastie Ming e Qing, un tentativo di elaborare una parlata comune basata sulle pronunce dei dialetti appartenenti alla famiglia del cinese mandarino.
Mandarino indica inoltre, nelle lingue occidentali moderne, qualsiasi funzionario o personaggio pubblico che gode di privilegi e si comporta in modo autoritario. In questo senso, e soprattutto nei Paesi di lingua inglese, il termine assume a volte una sfumatura ironica o sarcastica.
Mandarini sono infine, naturalmente, gli alberi con i relativi frutti di cui si parlava sopra. Curiosamente, il termine si ritrova in diverse lingue europee come l'inglese, il francese, lo spagnolo e l'italiano. Probabilmente i frutti del mandarino hanno assunto questo nome per via della loro origine cinese.
Sei soddisfatto, lettore che commenti sempre dal fondo?
Damme 'n pezzo de qu'a torta che poi t' 'o dico!
Torta alla ricotta con mandarini caramellati e anice stellato
ricetta originale di Gordon Ramsay
vista su Starbooks
Ingredienti per uno stampo a cerniera di 24 cm:
Per la torta:
175 g di farina autolievitante (per prepararla in casa: mescolate 500 g di farina 00 con una bustina di lievito istantaneo, setacciate il tutto 2 volte e conservate ben chiuso in un contenitore ermetico)
1 cucchiaino di lievito istantaneo
un pizzico di sale
140 g di burro morbido
140 g di zucchero di canna chiaro vanigliato
3 uova intere, tuorli e albumi separati
2 tuorli
375 g di ricotta di pecora
scorza grattugiata di 3 mandarini non trattati
3 cucchiai di succo di mandarino
Per i mandarini caramellati:
4-5 mandarini
100 g di zucchero bianco semolato
7 bacche di anice stellato
75 ml di succo di mandarino
175 g di farina autolievitante (per prepararla in casa: mescolate 500 g di farina 00 con una bustina di lievito istantaneo, setacciate il tutto 2 volte e conservate ben chiuso in un contenitore ermetico)
1 cucchiaino di lievito istantaneo
un pizzico di sale
140 g di burro morbido
140 g di zucchero di canna chiaro vanigliato
3 uova intere, tuorli e albumi separati
2 tuorli
375 g di ricotta di pecora
scorza grattugiata di 3 mandarini non trattati
3 cucchiai di succo di mandarino
Per i mandarini caramellati:
4-5 mandarini
100 g di zucchero bianco semolato
7 bacche di anice stellato
75 ml di succo di mandarino
Preparazione:
Torta
Preparate la teglia: pizzicate un foglio di carta da forno tra la base e l'anello, poi imburrate e infarinate la teglia, compresa la base rivestita di carta da forno.
In una ciotola mescolate la farina autolievitante e il lievito, setacciati insieme, con il sale e tenente da parte.
In un'altra ciotola montate il burro e zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Incorporate i 5 tuorli uno alla volta, poi unite la ricotta, la scorza di mandarino e il succo e amalgamate bene.
In una terza ciotola (evviva la lavastoviglie!) montate gli albumi a neve ferma.
Incorporate al composto di ricotta la farina e gli albumi, alternandoli e mescolando con una spatola.
Versate il composto nella teglia e cuocete in forno statico preriscaldato a 160° per 1 ora e 10 minuti circa: la torta dovrà essere gonfia (si sgonfierà raffreddandosi) e lo stuzzicadenti inserito al centro dovrà uscirne asciutto.
Sfornate la torta e lasciatela raffreddare per 15 minuti. Toglietela delicatamente dallo stampo e trasferitela su un piatto di portata.
Mandarini caramellati
Preparate la copertura dieci minuti prima di sfornare la torta.
Sbucciate i mandarini, pelateli bene e tagliateli in orizzontale a fette di 1 cm eliminando i semi.
Mettete lo zucchero con le bacche di anice stellato in una pentola con il fondo pesante e fatelo sciogliere a fuoco alto. Quando comincia a sciogliersi e a caramellare, fate ruotare la pentola per farlo colorire in modo uniforme.
Non appena lo zucchero diventa rossiccio aggiungete il succo di mandarini, stando indietro perché a contatto con il liquido il caramello schizzerà e indurirà in parte. Mescolate su fuoco medio finché lo zucchero non si scioglie di nuovo, diventando lucido e denso.
Toglietela pentola dal fuoco, unite i mandarini e mescolate per ricoprirli con il caramello.
Bucherellate la superficie della torta ancora calda con uno spiedino di legno e irroratela con una parte del caramello usando un pennello. Distribuite sulla superficie le fette di mandarino e le bacche di anice stellato e spennellatela con il caramello rimasto.
Fate raffreddare completamente la torta e servitela.
Aho', ma 'sta fetta ariva o nun ariva?
Non arriva, lettore, perché la torta è stata portata al pranzo di Natale e nessuna fetta ha visto l'alba del giorno dopo!
Ragion per cui... non so dirvi come e quanto si conservi! ;o)
Preparate la teglia: pizzicate un foglio di carta da forno tra la base e l'anello, poi imburrate e infarinate la teglia, compresa la base rivestita di carta da forno.
In una ciotola mescolate la farina autolievitante e il lievito, setacciati insieme, con il sale e tenente da parte.
In un'altra ciotola montate il burro e zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Incorporate i 5 tuorli uno alla volta, poi unite la ricotta, la scorza di mandarino e il succo e amalgamate bene.
In una terza ciotola (evviva la lavastoviglie!) montate gli albumi a neve ferma.
Incorporate al composto di ricotta la farina e gli albumi, alternandoli e mescolando con una spatola.
Versate il composto nella teglia e cuocete in forno statico preriscaldato a 160° per 1 ora e 10 minuti circa: la torta dovrà essere gonfia (si sgonfierà raffreddandosi) e lo stuzzicadenti inserito al centro dovrà uscirne asciutto.
Sfornate la torta e lasciatela raffreddare per 15 minuti. Toglietela delicatamente dallo stampo e trasferitela su un piatto di portata.
Mandarini caramellati
Preparate la copertura dieci minuti prima di sfornare la torta.
Sbucciate i mandarini, pelateli bene e tagliateli in orizzontale a fette di 1 cm eliminando i semi.
Mettete lo zucchero con le bacche di anice stellato in una pentola con il fondo pesante e fatelo sciogliere a fuoco alto. Quando comincia a sciogliersi e a caramellare, fate ruotare la pentola per farlo colorire in modo uniforme.
Non appena lo zucchero diventa rossiccio aggiungete il succo di mandarini, stando indietro perché a contatto con il liquido il caramello schizzerà e indurirà in parte. Mescolate su fuoco medio finché lo zucchero non si scioglie di nuovo, diventando lucido e denso.
Toglietela pentola dal fuoco, unite i mandarini e mescolate per ricoprirli con il caramello.
Bucherellate la superficie della torta ancora calda con uno spiedino di legno e irroratela con una parte del caramello usando un pennello. Distribuite sulla superficie le fette di mandarino e le bacche di anice stellato e spennellatela con il caramello rimasto.
Fate raffreddare completamente la torta e servitela.
Aho', ma 'sta fetta ariva o nun ariva?
Non arriva, lettore, perché la torta è stata portata al pranzo di Natale e nessuna fetta ha visto l'alba del giorno dopo!
Ragion per cui... non so dirvi come e quanto si conservi! ;o)
Per le informazioni botaniche: Scienza in cucina di Dario Bressanini.
Che meraviglia questi mandarini caramellati :)
RispondiEliminaGrazie! :o)
Elimina