Secondo il calendario, siamo entrati nell'anno duemilasedici.
Sempre secondo il calendario, il duemilasedici è un anno bisestile.
Secondo un noto detto popolare, l'anno bisestile è considerato foriero di sventure.
Dalle ultime due affermazioni discende quindi che il duemilasedici sia un anno particolarmente infausto.
La solita sfiga.
Io, però, che alla sfiga non credo, non mi ero neanche soffermata a pensare alla presenza di quel giorno in più sul calendario fino a pochi giorni fa, quando l'email quotidiana di Unaparolaalgiorno.it mi ha fatto dono della storia dell'aggettivo bisestile.
E poiché io sono una persona generosa, ho deciso di farne dono, a mia volta, ai miei
E ora ditemi: come può un anno che inizia con un dono essere funesto? ;o)
Bisestile
Significato: Anno di 366 giorni, che ricorre ogni quattro.
Dal latino bisextus "due volte sesto".
La necessità di organizzare l'anno civile secondo un calendario è stata una premura comune a tutte le civiltà umane organizzate. Ma alla fine osservazione degli astronomi si è presentato un problema: l'anno civile e l'anno solare non hanno la stessa lunghezza. Precisamente, l'anno solare risulta essere circa sei ore più lungo rispetto a quello civile. Un nulla: ma col passare dei decenni e dei secoli, questo scollamento porterebbe a uno slittamento delle date - perciò si è rivelato necessario un correttivo, quello dell'aggiunta ricorrente di un giorno al calendario civile ogni quattro anni.
Nella tradizione romana, questo giorno veniva aggiunto al sesto prima delle calende di marzo: le calende erano il primo giorno del mese (da questo termine scaturisce il nome calendario), quindi al 24 febbraio, il sesto giorno avanti al primo di marzo, veniva affiancato un "secondo sesto". Perciò l'anno a cui si applica questo correttivo è chiamato bisestile - anche se oggi è in vigore un diverso calendario, che lo applica con alcuni ulteriori correttivi, e dato che i giorni del mese non sono più scanditi da calende, none e idi ma seguono una semplice numerazione progressiva, questo giorno viene aggiunto in coda all'ultimo di febbraio.
E' bello: in una parola molto specifica conserviamo le categorie di una nostra tradizione lontanissima di organizzazione civile. E anche se, secondo una credenza collegata, l'anno bisestile sarebbe particolarmente funesto, non c'è da allarmarsi. E' solo superstizione.E per ribadire il concetto faccio dono ai miei lettori anche di questo coloratissimo pane, allegro, solare e saporito, facile da realizzare anche per coloro che non hanno ricevuto in dono spiccate doti di manualità... come me!
Pane alla zucca a lievitazione naturale, con i semi di zucca
liberamente ispirato alla ricetta vista qui
Ingredienti:
700 g di zucca cruda, pesata con la buccia ma senza i semi; ne ho ricavato 350 g di polpa cotta, e poiché era molto acquosa l'ho fatta scolare un po' conservando l'acqua, e infine per il pane ho usato 305 g di questa polpa + 25 g dell'acqua colata dalla polpa, che ho aggiunto mentre impastavo
50 g di semi di zucca sgusciati, tostati in un padellino a fuoco medio-basso per 4 minuti
500 g di farina 0 (Mulino Marino)
7 g di sale fino
50 g di licoli (rinfrescato, non rinfrescato, come vi pare)
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di malto d'orzo fluido
olio per spennellare
e inoltre:
un rametto di alloro di circa 5 cm
filo da cucina
Preparazione:
Avvolgete la zucca, tagliata in due fette, in un foglio di alluminio, chiudete bene il cartoccio e cuocete in forno a 200° per un'ora.
Fate raffreddare un po' la zucca nel forno, poi con cautela aprite il cartoccio e tagliate a pezzi la zucca. Mettete ogni pezzo in uno schiacciapatate, con la buccia verso l'alto, e schiacciate, raccogliendo la polpa in una ciotola. Eliminate la buccia rimasta nello schiacciapatate e ripetete l'operazione fino a schiacciare tutta la zucca.
Se la zucca risulta molto acquosa fate scolare un po' la polpa, conservando l'acqua che cola: potrete usarla per ammorbidire l'impasto del pane in caso di bisogno, o per una minestra o un'altra preparazione.
Frullate la polpa di zucca e tenetela da parte.
Riunite in una ciotola ampia la farina e il sale e mescolate bene, arieggiando la farina con una frusta a mano.
Aggiungete la polpa di zucca frullata, il licoli, l'olio e il malto e mescolate con una forchetta, poi cominciate a impastare nella ciotola aggiungendo, se necessario, l'acqua colata dalla zucca, un cucchiaino per volta. Dovete ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.
Lavorate l'impasto, nella ciotola o su un piano di lavoro, finché non diventa omogeneo. Se non è liscio arrotondatelo raccogliendo con le dita un po' d'impasto dal bordo, portandolo al centro con la mano chiusa e affondandolo nel resto dell'impasto con il pugno (in altre parole, è come impastare sulla spianatoia, ma con una mano sola e all'interno della ciotola), poi lasciatelo riposare per una decina di minuti nella ciotola coperta con un piatto.
Rovesciate l'impasto su un piano di lavoro spolverato di semola rimacinata e allargatelo, picchiettandolo con i polpastrelli lungo i bordi e al centro, fino a dargli una forma quadrangolare. Staccatene un pezzettino che userete come spia di lievitazione e cospargetelo con una parte dei semi di zucca tostati, praticate una piega di rinforzo in verticale, cospargetelo con un altro po' di semi e praticate un'altra piega in orizzontale. Coprite l'impasto con una ciotola per dieci minuti.
Ripetete questa operazione per altre due volte, inglobando un po' per volta tutti i semi. Dopo l'ultimo giro di pieghe pirlate l'impasto e fatelo riposare per dieci minuti.
Allargate di nuovo l'impasto picchiettandolo con i polpastrelli, dategli una forma quadrata e formate una pagnotta nel modo descritto qui con la sequenza fotografica. Rovesciate l'impasto e pirlatelo nuovamente.
Ora date alla pagnotta la forma di zucca. Usando lo spago da cucina unto abbondantemente di olio, fate quattro intrecci e otterrete così otto spicchi. Lo spago dovrà essere teso in modo da aderire all'impasto senza però stringerlo. Per la sequenza fotografica vi rimando al post di Enrica... con le mani unte non potevo maneggiare la macchina fotografica!
Infilate sulla sommità della zucca il rametto di alloro e avvolgete con alluminio la porzione del rametto che fuoriesce dall'impasto, in modo che non bruci durante la cottura in forno.
Trasferite la zucca sulla leccarda ricoperta di carta da forno, spennellatela di olio, copritela con un pezzo di pellicola appena appoggiata e mettetela a lievitare nel forno spento con la luce accesa insieme alla spia di lievitazione, che vi servirà per misurare il raddoppio del volume.
Quando l'impasto sarà ben lievitato, cuocetelo in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 180° per 25 minuti o finché il pane non sarà bello dorato. Poiché questo pane resta piuttosto umido, se lo desiderate più asciutto proseguite la cottura a 180° per altri 10 minuti attivando la ventilazione e tenendo lo sportello del forno socchiuso, poi tenete il pane nel forno spento ancora per 10 minuti, sempre con la ventola in funzione e lo sportello socchiuso.
Una volta sfornata la zucca, tagliate il filo da cucina tra i vari spicchi sia sulla superficie del pane che sul fondo, poi eliminate i vari pezzi di filo tirandone le varie estremità per sfilarli dall'impasto.
Lasciate raffreddare il pane in verticale appoggiato al muro e tagliatelo solo quando sarà ben freddo.
Potete gustarlo al naturale o accompagnarlo con formaggi, affettati, confetture e creme varie sia dolci che salate... insomma, magnatevelo cum gaudio ché è buonissimo, umido e morbido e profumato, e come tutte le zucche che si rispettino, pieno di semi saporiti e croccanti!
Questa ricetta partecipa alla raccolta di Gennaio 2016 di Panissimo, raccolta mensile ideata da Sandra e da Barbara e questo mese ospitata da Sandra.
Fate raffreddare un po' la zucca nel forno, poi con cautela aprite il cartoccio e tagliate a pezzi la zucca. Mettete ogni pezzo in uno schiacciapatate, con la buccia verso l'alto, e schiacciate, raccogliendo la polpa in una ciotola. Eliminate la buccia rimasta nello schiacciapatate e ripetete l'operazione fino a schiacciare tutta la zucca.
Se la zucca risulta molto acquosa fate scolare un po' la polpa, conservando l'acqua che cola: potrete usarla per ammorbidire l'impasto del pane in caso di bisogno, o per una minestra o un'altra preparazione.
Frullate la polpa di zucca e tenetela da parte.
Riunite in una ciotola ampia la farina e il sale e mescolate bene, arieggiando la farina con una frusta a mano.
Aggiungete la polpa di zucca frullata, il licoli, l'olio e il malto e mescolate con una forchetta, poi cominciate a impastare nella ciotola aggiungendo, se necessario, l'acqua colata dalla zucca, un cucchiaino per volta. Dovete ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.
Lavorate l'impasto, nella ciotola o su un piano di lavoro, finché non diventa omogeneo. Se non è liscio arrotondatelo raccogliendo con le dita un po' d'impasto dal bordo, portandolo al centro con la mano chiusa e affondandolo nel resto dell'impasto con il pugno (in altre parole, è come impastare sulla spianatoia, ma con una mano sola e all'interno della ciotola), poi lasciatelo riposare per una decina di minuti nella ciotola coperta con un piatto.
Rovesciate l'impasto su un piano di lavoro spolverato di semola rimacinata e allargatelo, picchiettandolo con i polpastrelli lungo i bordi e al centro, fino a dargli una forma quadrangolare. Staccatene un pezzettino che userete come spia di lievitazione e cospargetelo con una parte dei semi di zucca tostati, praticate una piega di rinforzo in verticale, cospargetelo con un altro po' di semi e praticate un'altra piega in orizzontale. Coprite l'impasto con una ciotola per dieci minuti.
Ripetete questa operazione per altre due volte, inglobando un po' per volta tutti i semi. Dopo l'ultimo giro di pieghe pirlate l'impasto e fatelo riposare per dieci minuti.
Allargate di nuovo l'impasto picchiettandolo con i polpastrelli, dategli una forma quadrata e formate una pagnotta nel modo descritto qui con la sequenza fotografica. Rovesciate l'impasto e pirlatelo nuovamente.
Ora date alla pagnotta la forma di zucca. Usando lo spago da cucina unto abbondantemente di olio, fate quattro intrecci e otterrete così otto spicchi. Lo spago dovrà essere teso in modo da aderire all'impasto senza però stringerlo. Per la sequenza fotografica vi rimando al post di Enrica... con le mani unte non potevo maneggiare la macchina fotografica!
Infilate sulla sommità della zucca il rametto di alloro e avvolgete con alluminio la porzione del rametto che fuoriesce dall'impasto, in modo che non bruci durante la cottura in forno.
Trasferite la zucca sulla leccarda ricoperta di carta da forno, spennellatela di olio, copritela con un pezzo di pellicola appena appoggiata e mettetela a lievitare nel forno spento con la luce accesa insieme alla spia di lievitazione, che vi servirà per misurare il raddoppio del volume.
Quando l'impasto sarà ben lievitato, cuocetelo in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 180° per 25 minuti o finché il pane non sarà bello dorato. Poiché questo pane resta piuttosto umido, se lo desiderate più asciutto proseguite la cottura a 180° per altri 10 minuti attivando la ventilazione e tenendo lo sportello del forno socchiuso, poi tenete il pane nel forno spento ancora per 10 minuti, sempre con la ventola in funzione e lo sportello socchiuso.
Una volta sfornata la zucca, tagliate il filo da cucina tra i vari spicchi sia sulla superficie del pane che sul fondo, poi eliminate i vari pezzi di filo tirandone le varie estremità per sfilarli dall'impasto.
Lasciate raffreddare il pane in verticale appoggiato al muro e tagliatelo solo quando sarà ben freddo.
Potete gustarlo al naturale o accompagnarlo con formaggi, affettati, confetture e creme varie sia dolci che salate... insomma, magnatevelo cum gaudio ché è buonissimo, umido e morbido e profumato, e come tutte le zucche che si rispettino, pieno di semi saporiti e croccanti!
Questa ricetta partecipa alla raccolta di Gennaio 2016 di Panissimo, raccolta mensile ideata da Sandra e da Barbara e questo mese ospitata da Sandra.
Franci, meno male che ci hai tolto i dubbi sul bisestile, mai cedere alla credenza sfigata!
RispondiEliminagodiamoci questo giorni in più allora e grazie per questa "zucca" meravigliosa!
ti aspetto ancora per altre creazioni.
abbiamo cambiato il banner, giusto per ammodernarci un pochino, appena hai voglia passa a prenderlo!
a presto
Sandra
Ciao Sandra, ho provveduto a sostituire il banner e vi manderò tutte le mie prossime creazioni con piacere!
EliminaGrazie per la visita e a presto.
grazie cara!
Eliminaragazzi non ho tempo per leggere anche questo post, ci tornerò (devo salutare anche qualche altro blog amico, manco da troppo tempo), ma ve lo devo dire, questo pane è bellissimo, sia fuori che dentro! *_*
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaEra pure buonissimo, profumatissimo e morbidissimo!!!
Bacionissimo!!! :o))))
E non ho dubbi a crederlo;);)
RispondiEliminaE secondo te io mi perdevo questo pane???? :-)))))))
RispondiEliminaNon so cosa mi han fatto le povere zucche che fino a qualche anno fa adoravo mentre oggi, invece, mi fanno storcere un po' il naso...
Però credimi, se si tratta di infilarla in un impasto di pane sono disposta pure ad andare a raccoglierle per campi!!!! :-DDDDD
Bellissima la forma e l'interno!!!
Braviiiiiiiiiiiissima! :-* :-*
Grazie!!!!!
EliminaSecondo me tu perfino con le ortiche faresti il pane!! ;) :D :D :D