venerdì 29 settembre 2017

Timballo di spaghetti di zucca spaghetti, per L'Alveare che dice Sì!

Amici lettori, con la ricetta di oggi inauguriamo la nostra collaborazione con una realtà che abbiamo da poco scoperto: L'Alveare che dice Sì! di Cuneo!
L'avventura de L'Alveare che dice Sì! si iscrive nel movimento europeo delle Food Assembly, sviluppando anche in Italia un'idea semplice e precisa: creare un nuovo metodo per trovare e vendere prodotti locali grazie alle potenzialità di Internet e dei social network.
Il progetto nasce in Francia nel 2010 e migliaia di ore di programmazione dopo nasce la prima piattaforma web, vengono create le prime comunità di consumatori, i produttori iniziano a dimostrare interesse nel progetto e un gestore inizia a dirigere tutta l'orchestra. Così il 21 settembre del 2011 vicino a Tolosa, nel sud-ovest della Francia, nasce il primo Alveare, un piccolo mercato a chilometro zero della durata di due ore a settimana.
In Italia il primo Alveare nasce a Torino nel novembre 2014. La rete italiana conta attualmente più di 25.000 utenti tra gestori, produttori e consumatori.
L'Alveare che dice Sì! unisce imprenditoria e innovazione digitale per creare un modello di impresa sociale. La piattaforma online permette una distribuzione efficiente dei prodotti locali, favorendo gli scambi diretti fra agricoltori e artigiani locali e comunità di consumatori, i quali tutti si ritrovano ogni settimana creando piccoli mercati temporanei a chilometro zero, gli Alveari, ognuno dei quali è unico e allo stesso tempo fa parte di una rete più grande.
Sono stati sviluppati diversi strumenti per educare, condividere e creare legami fra produttori e acquirenti, favorendo la discussione, la comunicazione e l'aggregazione sociale intorno ai temi del cibo, dell'agricoltura, del sistema alimentare e dell'economia collaborativa, con l'obiettivo di costruire attorno all'Alveare una comunità davvero affiatata e l'ambizione di creare un modo migliore per mangiare, dove chiunque possa avere accesso ai piaceri del cibo locale ed essere connesso con le persone che lo producono.
E noi di Cum Gaudio Magno potevamo forse dire di no quando Enrico, il gestore dell'Alveare di Cuneo, ci ha invitato a far parte di questa bella e interessante realtà? ;-)
A partire da oggi proporremo, qui sul blog e in casa GaudioMagno, alcune ricette realizzate con i prodotti dell'Alveare di Cuneo e le riuniremo in una nuova pagina dedicata agli amici dell'Alveare che vorranno prendere spunto da noi per cucinare con i prodotti del loro territorio.
Come dire... dalle Alpi alla Palude, tutti uniti nel nome della buona tavola! :-D

Mattina di un giorno qualunque del settembre 2016, nel capoluogo della Palude.
Una nota foodblogger si aggira tra i banchi del locale mercato ortofrutticolo cercando qualcosa da portare in tavola, quando il suo sguardo viene catturato da un ortaggio sconosciuto dal colore giallo e dalla forma vagamente ellissoidale.
"Buongiorno, signora. Cos'è questo?"
"E' una zucca spaghetti."
"Una zucca spaghetti? Una zucca spaghetti?? Me ne dia cinq... diec... vent... cinquant..."
"Ho solo questa."
"Come, solo questa? Vabbè, me la dia lo stesso, qualcosa ci farò..."
Un anno dopo, nello stesso luogo.
"Buongiorno, signora. Sono venuta a prendere altre zucche spaghetti."
"Ancora? Hai già fatto tutto quello che avevi detto di volerci fare? Serviti pure, ecco, ce n'è quante ne vuoi!"

Timballo di spaghetti di zucca spaghetti... nella zucca spaghetti!



Ingredienti per 2 persone:
1 zucca spaghetti di medie dimensioni
sale
olio extravergine di oliva
100 g di provola affumicata
50 g di melanzana a buccia viola
1 salsiccia
20 g di cipolla tritata finemente
1 cucchiaio di vino bianco
6 cucchiai di passata di pomodoro
1-2 cucchiai di parmigiano grattugiato
qualche stelo di erba cipollina fresca

Preparazione:
Lavate e asciugate la zucca spaghetti e tagliatela a metà. Svuotatela dai semi (teneteli da parte e fateci questo buonissimo snack di semi tostati con arachidi e pistacchi!) utilizzando un cucchiaio, salate leggermente l'interno e spennellatelo con un filo di olio. Appoggiate le due metà su una teglia ricoperta di carta da forno, con il lato tagliato rivolto verso il basso, e infornatele a 200° per 30-40 minuti o finché la polpa non sarà morbida. Controllate la cottura infilando una forchetta nella polpa, senza forare la buccia.
Una volta cotta, sfornate la zucca e lasciatela intiepidire, poi prelevate la polpa raschiandola con una forchetta, delicatamente per non rovinare il guscio della zucca, e trasferitela in una ciotola.


Nel frattempo tagliate la provola a dadini e mettetela a scolare. Tagliate a dadini anche la melanzana, senza sbucciarla. Spellate e sbriciolate la salsiccia.
Fate appassire la cipolla in una pentola con 1-2 cucchiai di olio. Unite la salsiccia sbriciolata, fatela rosolare, sfumate con il vino e lasciate evaporare bene l'alcool a fuoco alto.
Aggiungete la melanzana e fatela cuocere per 2-3 minuti mescolando, poi unite la passata di pomodoro e portate a cottura, aggiungendo se necessario un po' di acqua calda o brodo vegetale.
Unite questo condimento alla polpa di zucca, aggiungete 80 g di provola, mescolate e riempite con il composto i gusci di zucca. Cospargeteli con il resto della provola e col parmigiano grattugiato e infornate a 190° per 25 minuti.
Sfornate i gusci di zucca, decorateli con un trito di erba cipollina e portateli in tavola immediatamente.


Questa ricetta partecipa al 100% GLUTEN FREE FRI(DAY) di Gluten Free Travel and Living...

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

... ed entra nella nostra raccolta di ricette per L'Alveare che dice Sì! di Cuneo.


Cari amici, il 4 ottobre saremo (virtualmente) presenti all'Alveritivo, ossia l'inaugurazione ufficiale dell'Alveare di Cuneo con la degustazione gratuita dei prodotti dell'Alveare, che si terrà in corso Vittorio Emanuele II n° 33 dalle 18.30 alle 20.00: se siete in zona, passate dall'Alveare!

Le altre nostre ricette a base di zucca le trovate cliccando qui, e per non perderne nessuna seguiteci anche sulla nostra pagina Facebook!

mercoledì 20 settembre 2017

Fettucciole autunnali in crema di zucca con porcini e finferli e julienne di zucca croccante



E' stata una calda estate... e soprattutto secca!

Ma settembre ha portato le agognate piogge e loro sono spuntati.
Un salto al mercato ed eccoli lì sui banchi, a far bella mostra di sé: il Cantharellus cibarius (volgarmente detto gallinaccio, galluccio, finferlo o, meno diffusi, garitula, orecchina, gallitula, galletto, gialletto, giallarella, gaddiniedde) e sua maestà il Boletus edulis, ovvero i finferli o galletti e i porcini.



Cito da Wikipedia:

Secondo alcune credenze, si afferma che i funghi che crescono in "cerchio" siano generati da danze notturne di streghe o di gnomi ("cerchio delle streghe"). Nella Cina antica, ad esempio, il fungo ku o chih era considerato simbolo di lunga vita, magico, divino e legato in qualche maniera all'immortalità. Gli Aztechi ed i Maya consideravano i funghi allucinogeni "carne divina", per le loro particolari proprietà. Anche nell'antica Grecia, come in Cina, il fungo era considerato simbolo di vita e pertanto divino. Narra infatti una leggenda che l'eroe Perseo, dopo un lungo viaggio, trovandosi stanco ed assetato, si poté rifocillare con dell'acqua raccolta all'interno del cappello di un fungo; per questo motivo, decise di fondare in quel posto una nuova città che chiamò Micene (che deriverebbe così da  μύκης mýkēs = fungo), dando vita alla civiltà micenea. Invece nella Roma antica il fungo, pur essendo apprezzatissimo per le sue qualità culinarie (ad esempio l'Amanita caesarea), diventò anche simbolo di morte: sono vari gli episodi tra leggenda e realtà legati alla concezione funesta dei funghi. Si narra, ad esempio, che l'imperatore Claudio era così ghiotto di funghi che morì proprio a causa di questi: la moglie Agrippina, conoscendo questa sua debolezza culinaria e desiderando mettere sul trono, al suo posto, il figlio di primo letto Nerone, lo avrebbe fatto avvelenare proprio con dei funghi velenosi. La mitologia nordica, invece, narra che una volta Odino era inseguito dai diavoli e le gocce di bava rossa che cadevano dalla bocca di Sleipnir, il suo mitico cavallo ad otto zampe, si trasformarono magicamente in funghi rossi. In Siberia, come racconta James Arthur, un etnobiologo di fama internazionale, "gli sciamani usavano e usano il fungo Amanita muscaria come un sacramento religioso. Essi - dice - entrano attraverso un'apertura del tetto e portano questi funghi (allucinogeni) in grandi sacchi". Sono vestiti di rosso e bianco, i colori dell'Amanita, che in Siberia cresce nei boschi di conifere.

Ma, leggende a parte, loro sono solo ingredienti fantastici per le mie

Fettucciole autunnali con zucca, funghi porcini, finferli e julienne di zucca croccante




Ingredienti per due persone:
Per le fettucciole:
200 g di farina 00
2 albumi
acqua
Per il condimento:
200 g di funghi porcini
200 g di funghi galletti o finferli
uno spicchio d'aglio
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale
le foglie di un mazzetto di prezzemolo
400 g di zucca
un cipollotto
2 foglie di salvia
Per la decorazione:
olio di semi di arachide per friggere
zucca tagliata a julienne
2 foglie piccole di salvia

Preparazione:
Fettucciole
Formate una fontana con la farina, inserite al centro gli albumi e cominciate ad incorporare la farina. Se necessario aggiungete poca acqua, tanta quanta il composto riesce ad assorbirne. Lavorate l'impasto fino ad ottenere una palla liscia e soda. Copritela con una ciotola e lasciatela riposare per almeno mezz'ora. Stendete la sfoglia con il mattarello o con la macchina per la pasta e tagliate le fettucciole. Disponetele su un vassoio spolverandole con della semola rimacinata e copritele con un canovaccio.


Funghi
Pulite i funghi: tagliate via la parte terrosa del gambo e, con una pezzuola inumidita, pulite il gambo e il cappello. Non lavateli poiché i funghi sono spugnosi e assorbirebbero l'acqua perdendo sapore e profumo. Tagliateli a tocchetti.
In una padella fate rosolare uno spicchio d'aglio con 3 cucchiai di olio d'oliva, unite i funghi e cuoceteli a fuoco medio-basso per 10 minuti. Salate e aggiungete il prezzemolo tritato. Mescolate e cuocete per altri 10 minuti a fuoco basso.

Zucca
Sbucciate la zucca, eliminate i semi e i filamenti e tagliatela a tocchetti. In una casseruola mettete a rosolare il cipollotto affettato finemente con 1 cucchiaio di olio d'oliva. Quando sarà imbiondita unite la zucca e la salvia e cuocete a fuoco medio-alto fino a quando la zucca sarà morbida. Spegnete il fuoco, eliminate la salvia e riducete in tutto in crema con un mixer a immersione.
In un'altra casseruola versate abbondante olio d'arachide e portatelo a 170° C. Friggete la julienne di zucca e la salvia per la decorazione e mettetele a scolare su un foglio di carta da cucina.

Le fettucciole autunnali.
Trasferite la crema di zucca e una parte dei funghi trifolati in una padella abbastanza larga. Cuocete le fettucciole in abbondante acqua salata, scolatele, trasferitele nella padella e fatele saltare con la crema di zucca e i funghi, usando, se necessario, un po' di acqua di cottura della pasta per amalgamare il tutto.
Disponete le fettucciole nei piatti individuali, aggiungete il resto dei funghi, decorate ogni piatto con un po' di julienne di zucca e una foglia di salvia fritta... e buon appetito!


 Aho' , ma che è tornato Magno? Quello de'e tajatelle? Ma che davero? E daje va'... se magna!
Ma guarda... è tornato anche il lettore che commenta sempre dal fondo della sala! :-D