martedì 16 settembre 2014

Torta di farina integrale con yogurt e uva Moscato di Terracina

POST A ELEVATO CONTENUTO CULTURALE


Il vitigno Moscato di Terracina è una varietà di moscato diffusa solo nel Lazio, in particolare nel basso Agro Pontino, nella zona di Terracina e nella piana di Fondi, in provincia di Latina.
I grappoli, piramidali e dagli acini grandi e di colore giallo-verde, vengono utilizzati sia per produrre vino sia come uva da tavola.
Appartiene alla famiglia dei Moscati, vitigni aromatici il cui nome deriva da muscum, cioè "muschio", per il profumo intenso e il caratteristico aroma dolce che si ritrovano nell'uva.
Il vino Moscato di Terracina DOC ha colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo aromatico con note di frutta a polpa gialla, esotica, di agrumi e di miele, e in bocca è sapido e asciutto.


Non ho usato quest'uva meravigliosa per produrre vino.
Tanto meno ho usato questo vino strepitoso per fare una torta.
Ho semplicemente messo l'uva in una torta.
Semplice uva, semplice farina e semplice yogurt, tutto insieme in una semplice torta.
Semplicemente buona.
Morbida, profumata e saporita.
Una ricetta che risale ai tempi di quando la parola blog doveva ancora essere coniata e La prova del cuoco era l'unica trasmissione televisiva popolare dedicata al food, che allora si chiamava semplicemente cibo.
Scritta al volo su un foglio di carta da riciclare piegato a metà, solo l'elenco degli ingredienti e appena un paio di note sulla preparazione e sulla cottura.
Righe cancellate e riscritte con colori di inchiostro differenti, a testimonianza di quante volte la ricetta è stata provata per mettere a punto una versione ogni volta migliore.
Adesso la ricetta è sul web, pubblicata in un post di un blog sul food.
Il foglio piegato a metà invece è ancora allo stesso posto, in un cassetto della mia cucina.
Con qualche cancellatura e qualche nota in più. ;o)

Torta di farina integrale con yogurt e uva Moscato di Terracina



Ingredienti per uno stampo da 24 cm:
500 g di uva Moscato di Terracina (peso netto degli acini)
3 uova
150 g di zucchero vanigliato
250 g di yogurt bianco intero, non zuccherato
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
300 g di farina integrale, biologica e macinata a pietra (obbligatoria!)
1 cucchiaino abbondante di cannella
1 bustina di lievito per dolci
qualche cucchiaio di zucchero di canna

Preparazione:
Lavate e asciugate gli acini, mettendo da parte i più grandi.
Tagliateli a metà ed eliminate i semi con un  coltellino a punta sottile, sempre lasciando i più grandi da parte.
Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso.
Unite l'olio e sbattete ancora, poi incorporate delicatamente lo yogurt.
Mescolate la farina con la cannella e il lievito setacciato e incorporatela gradatamente al composto.
Unite i mezzi acini d'uva (tranne quelli più grandi) e mescolate delicatamente con una spatola.
Versate nello stampo imburrato e infarinato.
Disponete sulla superficie i mezzi acini più grandi, con la parte tagliata rivolta verso il basso, e spolverizzate il tutto con lo zucchero di canna.
Cuocete in forno statico preriscaldato a 170° per circa un'ora, poi sfornate, lasciate raffreddare per 10 minuti e sformate con delicatezza (vivamente consigliato lo stampo a cerniera per non rompere il dolce in questa fase, o la cottura con carta da forno!) su una gratella fino al raffreddamento completo.


Accompagnate la torta con vino Moscato di Terracina DOC, amabile, secco o passito, o con un bicchiere di succo d'uva ben freddo, per una merenda adatta a tutti!


Un consiglio.
Usate proprio una farina integrale biologica e macinata a pietra, perché questo tipo di farina funziona egregiamente per assorbire il liquido rilasciato dagli acini d'uva durante la cottura.
Per non parlare del sapore, che ha reso questa versione la migliore in assoluto.
Ho potuto perfino fare a meno della carta da forno, anche so ho usato lo stampo a cerniera, tanto per non rischiare.
Ed è pure sana! :o)

5 commenti:

  1. QUESTA TORTA E' DAVVERO SENSAZIONALE!!!!!UNA FETTINA PER ME C'E'????BACI SABRY

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  2. Ciao bellezza!!!!

    Sarà che sin da piccolina ho iniziato a mangiare grappoli di moscato direttamente dalla pianta di vite del mio papà...

    Sarà che sin da piccola ero già una bocca buona e quindi, come dicevo sopra, non mi accontentavo di uno o due acini da sgranocchiare ma mi riempivo le guance addentando direttamente il grappolo sulla pianta...

    Sarà che leggere questo post mi ha portato indietro di quei 25-30 anni con dei bellissimi ricordi...

    Questa tortina merita davvero di esser provata ;))))
    Ora devo solo andare in cerca di qualche grappolo di moscato..., ché il mio Papà e la sua vite, non ci son più! :(

    p.s. secondo me, quel foglio piegato che conservi nel cassetto, meriterebbe un quadretto!!!
    Non trovi??? :DDD

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    Risposte
    1. Ehm....

      nell'emotività del momento mi son dimenticata i saluti..., anche se ero convinta di averli scritti!!!

      Grazie per aver condiviso la ricettina e per i tuoi racconti sempre così originali!
      Abbraccio e bacio grande ;)))))))

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    2. Sì, la tortina merita, decisamente, soprattutto per le emozioni che ha suscitato in te!
      Quello che tu facevi con il Moscato di tuo padre, io lo facevo con i fichi di mio nonno, e ogni volta che leggo una ricetta a base di fichi mi tornano in mente quei ricordi... e anche a me oggi non resta che andarli a cercare al mercato, i fichi... ma la vita è così, e anche se quel Moscato e quei fichi non ci sono più noi comunque li abbiamo vissuti, e ci hanno reso quel che siamo oggi. :o)
      Quanto al foglio piegato... ihihih... mi sa che lo vedrai molto presto! :D
      Ti abbraccio forte!

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