martedì 20 maggio 2014

Un'insolita accoppiata: trofie casarecce alle vongole veraci e asparagi

Mò che te sei inventato?

Ma no, niente, dai...

Come niente, mica sei ligure tu.

Eccerto, c'hai "ragggione".

Allora dai, spiega un po'.

Visto che me lo chiedi così gentilmente, vado. Io vo... sicuro, eh, che vuoi sentire? Vabbè, allora io vo.

Dunque, qualche estate fa a Vico Nel Lazio, splendido borgo medioevale in provincia di Frosinone, Ninetta mi dice: "Se vuoi fare gli strozzapreti velocemente, ti insegno il mio metodo". Sappiate che non me lo sono fatto ripetere due volte.
Prima lasciatemi aprire una breve parentesi su questo splendido paese. Come ho anticipato è un borgo medioevale circondato da una cinta muraria quasi intatta, con 25 torri orlate di merlatura guelfa. Il borgo, situato alle pendici del monte La Monna (1952 s.l.m.), ha tre porte d'ingresso più una quarta che fu murata, probabilmente per motivi di sicurezza. Sulla porta a Monte (guarda il monte La Monna), sul montante di destra, si trova una pietra angolare che riporta l'iscrizione "Nerva imperante" da cui si evince che in loco esisteva un insediamento romano fortificato.

Torniamo al metodo Ninetta, che abita nel cortile di fronte alla casa di mia nonna, per fare gli strozzapreti fast. Gli strozzapreti sono una pasta fatta in casa, con acqua e farina. Sono una pasta allungata, dai 15 ai 25 cm di lunghezza, dal corpo irregolare e spesso cicciotto, tale da far "strozzare" il prete la domenica. Normalmente, questa pasta va formata, prelevando la metà di un pugno di impasto dalla massa e allungandolo con le mani, sulla spianatora. Ninetta, invece, stende la sfoglia e, dopo averla fatta asciugare all'aria del cortile di casa sua, taglia delle strisce, tipo fettuccine. Quindi arrotola le fettuccine tra le mani, a formare gli strozzapreti.

Facile, no? Ma sì, dai. Io, invece di fare gli strozzapreti, ho fatto delle trofie, semplicemente arrotolando pochi centimetri delle strisce di sfoglia tra le mani e tagliando (anzi strappando) dalla striscia il pezzetto arrotolato.


To be honest... beh, proprio trofie non sembrano, quindi fate un po' voi.

Ma allora dicci un po' di più sulle

Trofie casarecce alle vongole veraci e asparagi


Ingredienti per due persone

per l'impasto
100 g di farina 00 (ma tanto sapete bene che l'impasto ne prende un po' di più)
un uovo medio
un pizzico di sale

per la salsa
un mazzetto di asparagi
400 g di vongole veraci
olio extravergine d'oliva
aglio fresco
peperoncino


Dai, su! Dicci un po' di più!

Calma, calma, che vi dico tutto.

In una casseruola, fate aprire le vongole. A parte, in una padella, fate un soffritto con un trito di aglio fresco. Quando comincia ad imbiondire aggiungete gli sparagi, privati della parte più legnosa e tagliati a tocchetti. Lasciate soffriggere il tutto a fuoco lento. Quando le vongole sono aperte, filtrate il liquido di cottura e mettetelo da parte. Prelevate il mollusco dalla conchiglia da metà delle vongole aperte. In una casseruola fate soffriggere, in abbondante olio d'oliva, uno spicchio d'aglio intero e del peperoncino secondo il proprio gusto. Quando è imbiondito, aggiungete le vongole, sia quelle private della conchiglia che quelle complete e lasciate insaporire, aggiungendo dopo qualche minuto un po' del loro liquido di cottura, precedentemente filtrato.


Cuocete le trofie in abbondante acqua salata e scolatele al dente. Aggiungete le trofie nella casseruola con le vongole ed incorporare gli asparagi. Mescolate il tutto e fate insaporire per qualche minuto. Se necessario, aggiungete ancora un poco del liquido di cottura delle vongole. Impiattate e... buon appetito.


Il piatto può essere accompagnato con un vino bianco, con una buona nota alcolica e note minerali, anche bollicine metodo classico.

7 commenti:

  1. Strozzapreti che si credono trofie
    e invece sono....
    delle gaudemagnate d vico nel Lazio!!!!!!

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  2. Belle le tue strozzofie! Questa ricetta la conosco benissimo, è un piatto che mangiavo spesso in un ristorante a Castel Gandolfo, buonissimo!

    Gli strozzapreti la prima volta li ho fatti per smaltire gli albumi. Telefonai a Piero e gli dissi, che ce faccio co' tutti 'sti albumi? E lui, facce aaaa pasta e a posto dell'acqua ce metti aaa albume! :)))
    Però tu alla fine le hai fatte all'uovo e non acqua e farina. Buone pure così! :)
    Alla prossima ;)

    p.s. Vico merita una gita, mai stata!


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    1. Strozzofie....me piace!!!! La pasta con gli albumi???? Wowww questa si che è da provare. Ogni tanto a casa si materializzano degli albumi...e che fai li butti? Naaaaaaa....Gaudio trova sempre il modo di usarli, ma farci la pasta, questa si che me la segno. Essepi, grazie per il tuo suggerimento.

      :-)))))))))))))))))))

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  3. Nicooooooooooooooooooo!!!

    Trofie o non trofie, questa pasta e il suo condimento son da svenimento!!! :-OOOOOOO
    Visto?? Pure in rima m'è uscita...:DDDDDD

    Mi piace questa pasta e mi piace la tua reinterpretazione; davanti ai fornelli la fantasia è la vera regina e tu, che per me sei il re delle tagliatelle, ne sei un piacevolissimo esempio!!!
    Bravo Nico!!

    Ti abbraccio e..., a presto!! ;))

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    1. Eccolooooooooooooooooooooooooooooooo
      ora divento rosso per la vagonata di complimenti. :DDDDDDDDDDDDDDDDDDD

      ...a presto????
      :-)))))))))))))))))))

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