venerdì 21 febbraio 2014

Crema di ceci e mele al garam masala e pepe rosa... e che cos'è veramente il curry

Prima settimana del blog!

Si può dire complesettimana?
Si può!

Lo so che abbiamo appena iniziato a cucinare.
Lo so che non abbiamo ancora apparecchiato come si deve.
Lo so che stiamo ancora usando il fornello da campeggio.
Lo so che ci mancano piatti, bicchieri, pentole e padelle.
Però abbiamo già gli ospiti!
Abbiamo il gaudio!
E mi pare che anche col magno non scherziamo!

E allora, dai, brindiamo insieme!
A tutti quelli che in questa settimana sono passati a trovarci e ci hanno regalato un augurio, un suggerimento, una risata.
A tutti quelli che sono passati per caso e hanno curiosato in cucina.
A tutti quelli che ci hanno likato su Facebook (a proposito: Magno, ce lo metti sul blog il "Seguici su Feisbuc", così cuciniamo insieme agli amici anche nel chioschetto bar Cum Gaudio Magno oltre che nella cucina da campo del blog?).

E quando avremo anche noi venticinque lettori come Alessandro Manzoni, che ne dite di un bel GaudioMagnoContest?
In palio una copia dei Promessi Sposi! :D

Crema di ceci e mele al garam masala e pepe rosa

da "Cucina Naturale", marzo 2013
con qualche modifica


Ingredienti per due persone
250 g di ceci lessati
1 mela golden
mezza cipolla
mezzo peperoncino fresco
erba cipollina
mezzo cucchiaino di garam masala *
brodo vegetale
olio extravergine di oliva
sale
pepe rosa

Preparazione
Fate appassire la cipolla tritata insieme al peperoncino in un paio di cucchiai di olio. Aggiungete il garam masala e lasciate rosolare per un minuto, poi unite le mele sbucciate e tagliate a pezzetti e dopo un altro minuto i ceci scolati. Lasciate insaporire per un paio di minuti, poi coprite appena con il brodo caldo e portate a bollore.
Dopo 5 minuti di cottura scolate uno-due cucchiai di ceci e mele e teneteli da parte. Proseguite la cottura per altri 15 minuti.
Frullate la minestra con un frullatore a immersione fino a renderla una crema. Regolate la consistenza aggiungendo altro brodo, se necessario.
Dividete la minestra nelle ciotole, aggiungete in ognuna i ceci e le mele messi da parte e completate con il pepe rosa pestato grossolanamente e l'erba cipollina (secca o tagliata a rondelle se fresca).

* Dopo innumerevoli conversazioni telefoniche, email e chattamenti vari con amici indiani doc, dopo estenuanti ricerche internettarie e consultazioni di sacri testi, ho capito che ciò che noi identifichiamo con la parola "curry" si chiama in realtà garam masala (masala significa "miscela di spezie"), del quale esistono infinite versioni (tante quante sono le donne che se lo preparano in casa), e con il termine "curry" in India si indica in realtà un arbusto le cui foglie vengono frequentemente utilizzate fresche per la preparazione di piatti tipici della cucina indiana.
Immaginate la confusione del mio best friend indiano quando gli ho chiesto se poteva mandarmi una confezione di curry in polvere... Vi assicuro che per sciogliere l'equivoco c'è voluto un bel po' di tempo!
Una delle sorprese che avrete in India è quella di scoprire che la spezia che noi chiamiamo Curry e che identifichiamo come il più indiano dei tocchi che possiamo dare ai nostri piatti, in realtà non esiste. Esiste sì una pianta comunemente chiamata l'albero del Curry, e che deve il suo nome all'odore che sprigionano le foglie se vengono sfregate con le mani, simile appunto alla miscela di spezie che si utilizza in cucina, ma il Curry che noi acquistiamo è precisamente quella miscela di spezie e il suo nome, termine Tamil che significa genericamente salsa, intingolo, venne applicato dagli Inglesi a una vasta gamma di cibi che al loro palato dovevano sembrare indifferentemente indigesti e piccanti. Il termine viene utilizzato soprattutto per indicare come detto un condimento/zuppa di verdura, pesce o carne, gli intingoli cioè con cui si accompagnano il riso o il pane, che non possono mancare. Vi chiederanno infatti "Che Curry hai mangiato oggi?" per sapere in sostanza cosa avete mangiato. Il classico Pollo al Curry andrebbe quindi in realtà più correttamente definito come un Curry di Pollo.
Il Curry commercializzato in Occidente normalmente si compone in percentuali variabili di zenzero, aglio, cipolla, peperoncino, cumino, coriandolo, semi di senape, trigonella, curcuma etc., riproducendo in maniera standard gli ingredienti basici della cucina indiana. Naturalmente le varianti sono infinite a seconda della regione, e la scelta e la preparazione delle spezie per le stesse sono considerate il segreto principale del successo di un cuoco o di una padrona di casa. Le spezie finemente triturate verranno poi mescolate a olio o burro chiarificato, yogurt, latte di cocco etc., a seconda della ricetta e della località e con il preparato si cucinerà il Curry desiderato o altre ricette. 
Raramente ci si affiderà a prodotti già confezionati, che comunque esistono e hanno grande diffusione anche per l'esportazione, ma li identificherete col nome di Garam Masala, non di Curry.
(Fonte: Guidaindia.com)

Preparate questa ricetta utilizzando il garam masala, se riuscite a trovarlo; altrimenti, ricorrete al curry "nostrano", ma cercatene uno che non sia molto giallo (più è giallo, più curcuma contiene, e c'è la forte probabilità che sappia soltanto di curcuma). E non aggiungete il garam masala al piatto terminato o a metà cottura: non sarebbe proprio la stessa cosa!

4 commenti:

  1. madre, questa che era!!!!!!!!!!!!!!
    e sappiate che a me i ceci non me so MAI piaciuti!!!
    mammamia chedd'era quanno che beccavo lo pepe rosa!!!!!!!!!!!!
    e ascusate se me so laureata puro!
    ma quanno che magni dai kekki, quanno che te parte la brocca!!!
    e ascusate, perchè se non li conoscete, li dovete da conosce atttavola!!!

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  2. :o)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))

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  3. Complimenti gran bella ricetta!! e BUon GFFD ormai passato ;-)

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    Risposte
    1. Grazie! A te buon GFFD... prossimo! ;o)
      Non ci avevo fatto caso, ma l'ho pubblicata di venerdi, solo che all'epoca non partecipavo al GFFD: posso inserirla senza ripubblicarla?

      Elimina

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